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Spagna: un mare di divieti su spiagge, no anche ai castelli

Contro il turismo selvaggio, tasse a Barcellona e San Sebastian

18 luglio 2017, 21:02

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(di Paola Del Vecchio)

MADRID - In spiaggia con le pinne, il fucile, gli occhiali e...le multe. Un mare di divieti sui litorali spagnoli, mentre San Sebastian e Barcellona corrono ai ripari contro il turismo selvaggio con nuove tasse. Contravvenzioni dai 300 ai 3000 euro dal nord al sud della penisola per le più svariate infrazioni. Incluso fare i castelli di sabbia, sulle spiagge di Gozon e Almuñecar, a Granada, o su quelle di Arisco e Arona, a Santa Cruz di Tenerife, può costare una sanzione da 600 a 1.500 euro, stando alle ordinanze municipali, in cui si specifica che sculture di sabbia, muraglie o fossi alterano l'estetica delle spiagge. In località fra le più battute come Estepona, Lloret de Mar, Castelldefels o Valencia, fare il bagno con la bandiera rossa, in barba al divieto di balneazione, è considerata un'infrazione grave, multata fino a 3.000 euro. Ma, fra le proibizioni più diffuse, quella di piazzare ombrelloni sulle spiagge pubbliche, per riservare il posto: a Gandia, Benidorm, San Pedro del Pinatar i vigili urbani sono inflessibili e comminano multe da 300 euro, dopo aver sequestrato i parasole. Stesso destino per le aste di ombrelloni ossidate.

A Pinatar del Mar (Murcia) giocare con i racchettoni o anche urinare in mare costa una multa di 750 euro, sebbene per quest'ultima infrazione l'ordinanza comunale non dettagli i metodi di rilevamento da parte della polizia urbana. Un divieto analogo è vigente anche sulle spiagge di Muro (Mallorca), Lepe (Huelva) o Arteixo (La Coruña). E i turisti che si recano a Valenzia devono essere al corrente della proibizione, vigente su tutte le spiagge della regione, di stendere l'asciugamani entro i sei metri dal bagnasciuga, pena sanzioni da 300 a 1.500 per 'occupazione di suolo pubblico'. A Gozon e Almuñecar (Granada) sono messi al bando altoparlanti e musica dal vivo; lo stesso avviene a Motril, dove sono vietati anche strumenti musicali e radio-stereo.

Fumare può costare multe fino a 600 euro su spiagge come En L'Escala (Girona) e Mogán (Gran Canaria), considerate spazi liberi da fumo. Mentre a Benidorm e Chipiona, due delle località turistiche di massa sulla costa mediterranea, giocare con il pallone in acqua o sull'arena comporta sanzioni fino a 300 euro. A Sitges fino a 3.000 euro pagano gli incauti che fanno in bagno in zone riservate alle attività nautiche. E l'elenco dei divieti imposti dalle ordinanze di 'civismo' è infinito. Intanto San Sebastian, nei Paesi Baschi, è l'ultimo comune in ordine di tempo ad aver approvato un 'piano choc' contro il turismo selvaggio, che prevede fra l'altro una tassa express sul pernottamento. Segue l'esempio di Barcellona, dove l'offensiva del sindaco Ada Colau contro il turismo mordi e fuggi ha portato la scorsa settimana all'approvazione di una tassa di 1 euro per gli escursionisti che visitano la città in un giorno, da applicare ai tour operator o ai bus turistici. Si aggiunge alle imposte già esistenti sui pernottamenti e per i croceristi che sbarcano per oltre 12 ore nella città di Gaudì. 

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