(di Alessandra Antonelli) (ANSAmed) - DUBAI - Un semplice manto bianco indosso: così oltre 3 milioni di fedeli musulmani sono impegnati in questi giorni nel pellegrinaggio alla Mecca, l'hajj, uno dei cinque precetti dell'Islam ed il piu' imponente evento religioso al mondo. Avranno l' entusiasmo di sempre ed un paio di grosse preoccupazioni in piu': le minacce terroristiche dell'Isis e il possibile contagio del virus Ebola.
Oltre 98.000 persone sono state già bloccate in entrata dalle autorità del Regno per ragioni di sicurezza e perche' non in regola con i permessi.
Massicce le misure di prevenzione adottate dall'Arabia Saudita contro sventare possibili attacchi. La minaccia terroristica dell'Isis e di altri gruppi estremisti affiliati e' stata arginata con decine di arresti nei mesi scorsi mentre attualmente sono impiegati 60.000 agenti di sicurezza, compagnie di vigilanza private e una tecnologia di sorveglianza aggiornata e rinnovata. Vestiti di una semplice tunica di cotone bianco a simboleggiare l'eguaglianza di ogni uomo al cospetto di Allah, una folla enorme di uomini e donne di ogni condizione sociale compiranno nelle prossime settimane quattro tappe che si concluderanno ogni venerdi' e saranno seguite dalle celebrazioni di Eid Al-Adha, la Festa del sacrificio.
La prima tappa, "Tawaf", consiste nel camminare sette volte intorno alla Ka'aba, l'essenza di Allah in terra, custodita al centro della spianata della grande moschea della Mecca. Nella stessa moschea si esegue "Sai", ovvero percorrere sette volte il tragitto tra i monti Safa e Marwah, la seconda tappa. Terza tappa e' invece il viaggio al Monte Arafat dove il profeta dell'Islam, Maometto, pronuncio' il suo ultimo discorso prima di morire. Il rito dell' "Al Jamarat", un simbolico lancio di pietre contro il diavolo e il male, seguito dal sacrificio di un animale e' la quarta ed ultima tappa.
Terminato il rito, inizia la Festa del sacrifico, ricorrenza del sacrificio di Isacco chiesto da Dio ad Abramo. Chiamata anche Eid Kabir, la Festa grande, perche' la piu' importante del calendario musulmano, e' segnata dal sacrificio di migliaia di pecore ed agnelli le cui carni verranno poi distribuite agli istituti e alle persone piu' indigenti.
All'emergenza anti-terrorsismo quast'anno si aggiunge quella sanitaria, l' Ebola, con all'attivo almeno 2.200 vittime.
Mentre le autorita' saudite hanno bloccato i visti per i fedeli della Sierra Leone, della Liberia e della Guinea, i maggiori paesi-focolai del virus, ha tuttavia rilasciato permessi per i pellegrini della Nigeria, dove il virus ha falciato numerose vite.
Il ministro della sanita' saudita, Mohammad al-Khashim, assicura, pero', che negli aeroporti sono state adottate misure di precauzione per individuare eventuali persone infette; gli ospedali sono inoltre tutti in allerta e lungo il percorso del pellegrinaggio sono stati spiegati 22.000 medici che hanno seguito specifici aggiornamenti ed approfondimenti per il riconoscimento ed il trattamento del virus letale. (ANSAmed).
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