L'Ong Arabic Network for Human Rights Information (Anhri) ha bollato l'editto come una violazione della liberta'. Ma la proibizione delle chat online - attraverso i social network che le consentono, come Facebook e Twitter - "è relativa al caso specifico che abbiamo esaminato, e non va generalizzata", ha affermato ai media egiziani Magdi Ashour, responsabile degli editti della Dar al Ifta. "E' un grande errore prendere questa vicenda al di fuori del proprio contesto e generalizzarla, estendendola ad altre questioni che sembrano simili", ha detto. Insomma, chattare va bene a patto che non comporti una "distorsione", mentre e' proibito se arreca "un danno alla dignità e all'onore di una persona". La notizia della fatwa ha scatenato le critiche degli ambienti più liberali, mentre ha incassato il sostegno di formazioni come i salafiti, certi che la misura possa portare alla fine "delle oscenità".
Sono quasi 40 milioni gli internauti egiziani.
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