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Avvoltoio catturato in Sudan, per governo è spia israeliana

Ma Israele risponde, rapace usato per ricerca rotte migratorie

11 dicembre, 20:25

(ANSAmed) - ROMA, 11 DIC - Stavolta l'intelligence israeliana avrebbe arruolato persino un avvoltoio. E' l'accusa lanciata dal governo sudanese, che ieri ha catturato uno di questi rapaci, mentre solcava i cieli del Darfur. La notizia è stata inizialmente diffusa dal sito del quotidiano egiziano El Balad e poi ripresa, con inevitabile scetticismo e ironia, dalla stampa israeliana.

A convincere le autorità di Khartoum che l'uccello sarebbe un agente segreto inviato dagli israeliani per spiare il territorio sudanese è stato il fatto che l'animale era dotato di un dispositivo Gps e di un congegno alimentato a energia solare apparentemente in grado di trasmettere immagini. Inoltre, su una delle zampe dell'avvoltoio figurava un cartellino recante la dicitura 'Israel Nature Service' e la sigla dell'Università ebraica di Gerusalemme.

Dal canto suo, Israele ha risposto che il rapace era sì dotato di un equipaggiamento israeliano, ma che questo serviva per studiare le rotte migratorie. Ohad Hazofe, ecologista dell'Autorità israeliana per la Natura e i Parchi, ha dichiarato al sito del quotidiano Yediot Ahronot che di avvoltoi con il Gps ne sono stati liberati cento lo scorso ottobre, nell'ambito di una ricerca. Quello catturato sarebbe appunto uno di loro.

L'esperto ha aggiunto poi che il congegno ad energia solare può trasmettere esclusivamente informazioni relative a distanza e altitudine, non immagini. "Ci siamo resi conto che l'uccello aveva smesso di volare perché si muoveva solo a terra", ha spiegato.

Non è la prima volta che la fobia del Mossad genera sospetti di coinvolgimento di animali in presunte manovre spionistiche israeliane in altri Paesi. Un anno fa, l'Arabia saudita aveva 'arrestato' un grifone, che portava alla zampa un braccialetto con scritto Tel Aviv University. La stampa aveva prontamente gridato alla "trama sionista": ma le autorità del regno avevano infine liquidato l'affare per quello che era - una fantasia - scaricandone la responsabilità su giornalisti "saltati precipitosamente alle conclusioni". esi più tardi, un episodio analogo si è comunque ripetuto in Turchia. Un altro capitolo della stessa saga riguarda poi gli squali di Sharm el Sheikh.

Ogni volta che un bagnante ne viene azzannato - succede raramente nel Mar Rosso, ma ogni tanto capita, come nel dicembre 2010 - in Egitto, e non solo, c'é chi non esita a scorgere una fantomatica mano del Mossad: per sabotare il settore turistico egiziano. (ANSAmed).

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