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Spagna:crisi e disoccupazione, Cadice si dà al narcotraffico

09 luglio, 15:34

(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 9 LUG - La recessione economica e la disoccupazione record del 36% soprattutto fra i giovani hanno fatto della provincia di Cadice, sul versante Atlantico dell'Andalusia, la principale porta di accesso dell'hashish proveniente dal Marocco in Europa e il 'vivaio' dove le organizzazioni del narcotraffico attingono manovalanza per i propri traffici. L'evidenza è nei dati della locale Procura antidroga, citati oggi dalla stampa iberica. Se nel 2004 solo l'11% dei sequestri di hashish effettuati dalle forze di sicurezza iberiche era localizzato nella provincia del sud della Spagna, nel 2007 la percentuale era già salita al 23%, con una escalation costante che l'ha portata al 40% nel 2009, al 46% nel 2010. Attualmente, oltre le metà dei carichi di hashish sequestrati, in gran parte provenienti dal vicino Marocco, sono stati intercettati in questa provincia, che include anche il termine territoriale di Ceuta, l'enclave spagnola in nord Africa. Secondo le statistiche della Guardia Civile, delle 282 tonnellate sequestrate nel 2011 in tutta la Spagna, 115 sono state intercettate nella provincia andalusa. Una quantità che la memoria statistica della Procura antidroga eleva a 160 tonnellate. Secondo il rapporto dei magistrati, "il narcotraffico è il punto forte dell'economia gaditana". Stando alle stime, i sequestri riguardano solo il 20% della droga immessa in Spagna dal paese magrebino, per un business calcolato di 300 milioni di euro l'anno, che andrebbe quindi moltiplicato per 5. Che il traffico di hashish sia diventato una fonte di ingressi per disoccupati e famiglie in difficoltà è comprovato anche dal numero di arresti, aumentato in maniera significativa, di corrieri incensurati, intercettati alla frontiera di Algesiras. Pusher chiamati 'culeros', 'vagineras' e 'mulas', disposti a tutto pur di ottenere danaro in maniera rapida e facile. In un solo fine settimana, ad aprile, sono state arrestate 47 persone. Data l'enorme concorrenza, sono crollati anche i prezzi per il trasferimento della droga dalle coste marocchine a quelle gaditane, attraverso lo Stretto di Gibilterra: se fino a un paio di anni fa i trasportatori su scafi o imbarcazioni veloci erano pagati 4.000 euro, per una traversata di una ventina di minuti, oggi non si paga più di duemila euro, assicurano fonti investigative. Pagate ancora meno le vedette, giovani con moto e cellulari che vigilano il momento dello sbarco del carico, fra i quali aumentano vertiginosamente i minori. Inutile dire che sono crollati anche i prezzi di vendita dell'hashish, data la grande varietà e quantità dell'offerta. Nella sola Barbate, località costiera della provincia di Cadice, con 23.000 abitanti, ci sono 300 abitanti condannati per traffio di droga. La popolazione locale corrisponde al 3% di quella nazionale, ma nella provincia i casi di narcotraffico ammontano al 15% del totale. Stando alle fonti di polizia, importare un carico di 1 una tonnellata di hashish frutta ai narcotrafficanti 200.000 euro, al netto dei costi della merce pagati in Marocco e dei salari di tutti gli intermediari che compongono la catena dal produttore al consumatore. A Cadice un chilo di hashish viene pagato 1.500 euro, ma poi in Europa viene rivenduto al quadruplo nello smercio al dettaglio. E ogni mezzo, via terra, via mare o via aerea, è buono per introdurre la droga. Quella di Cadice è anche l'unica provincia spagnola ad avere una Procura specializzata, con tre pm antidroga impegnati nelle operazioni conto il narcotraffico. Nel solo 2011, erano localizzati nella provincia andalusa 693 dei 2.134 i beni sequestrati ai narcostrafficanti sull'intero territorio nazionale, per un valore di 15,8 milioni di euro.

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