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Grecia: industria alimentare riscopre materie prime locali

A lungo prodotti stranieri considerati migliori

23 gennaio, 17:37

(di Furio Morroni) - ANSAmed) - ATENE, 23 GEN - I prodotti e le materie prime della Grecia stanno guadagnando nuovi estimatori non solo tra i consumatori in questo Paese, ma anche nell'ambito dell'industria alimentare sia a livello locale che a livello di aziende multinazionali. La nuova tendenza, come ha evidenziato di recente il quotidiano Kathimerini, interessa in particolare quelle aziende che - oltre ad utilizzare materie di produzione locale per produrre birra, formaggi ed altre bevande e cibi - stanno ricominciando ad utilizzare i prodotti locali che erano caduti in disgrazia in quanto parecchi consumatori si erano ormai convinti che quelli stranieri d'importazione fossero di qualita' migliore. Fra questi, quello del burro e' il caso piu' eclatante.

La birreria Athenian e' stata la prima nel 2008 a rilanciare l'uso dell'orzo coltivato in Grecia nella produzione di birra e sin da allora utilizza orzo proveniente dai campi della Grecia settentrionale e centrale per produrre le proprie etichette di birra "Amstel" ed "Alfa". Nel triennio 2008-2010, la Athenian ha acquistato circa 40mila tonnellate di orzo per un valore di otto milioni di euro, mentre nel 2011 ne ha comperate altre 18mila ed ha l'obiettivo di raggiungere le 70mila tonnellate entro il 2014. Inoltre, dall'anno scorso la stessa azienda ha lanciato la coltivazione sperimentale di orzo a Lamia, Serre, Larissa e Livadia nella speranza di trovare una nuova varietà con caratteristiche e qualita' migliori.

Nella riscoperta dei prodotti locali, non e' da meno la sua concorrente Olimpic - che produce la diffusissima birra "Fix" - la quale ora ha cominciato anche a coltivare 200mila metri quadri di orzo a Thiva, dove crescono due varietà diverse, e spera di raggiungere entro la prossima estate un raccolto di 100 tonnellate con l'obiettivo più ampio di coprire in un prossimo futuro tutte le proprie esigenze di orzo per il mercato interno.

FrieslandCampina, l'azienda lattiero-casearia olandese a livello mondiale, l'anno scorso ha inaugurato uno stabilimento vicino al porto di Patrasso ed oggi utilizza esclusivamente latte greco per i suoi prodotti venduti in questo Paese in cui rappresenta il 15% di tutta la produzione di latte nazionale. Il caseificio viene rifornito dagli allevatori della Tessaglia, che di recente hanno costituito la cooperativa "Thesgala", oltre ad altri 40 produttori indipendenti.

Minerva, un'azienda molto conosciuta per l'olio d'oliva e che si e' conquistata in passato il monopolio delle importazioni nella categoria del burro, di recente con una campagna pubblicitaria in grande stile ha lanciato "Horio", un tipo di burro greco tradizionale fatto con latte di capra, ottenendo un vero e proprio successo di vendite.

Il pastificio Misko, acquisito dal gruppo italiano Barilla nel 1991 ma ancora con sede in Grecia, produce da sempre pasta e prodotti affini con grano duro locale ma di recente ha lanciato una nuova linea "paradosiaka" (tradizionale) che ricorda molto da vicino la pasta fatta a mano in varie regioni del Paese.

Nello stesso tempo, stanno guadagnando popolarita' e fette di mercato - nonostante siano piu' costosi - anche i prodotti di piccole aziende greche, tra cui quelle di specialità gastronomiche come la pasta fatta a mano "Mylelia" o l'olio d'oliva, le salse e i sughi di "Gea", che dopo aver conquistato i consumatori ellenici stanno adesso puntando con baldanza verso quelli stranieri.

E, nonostante la crisi economica che attanaglia la Grecia, una tendenza analoga è emersa anche nel settore della ristorazione, con ristoranti ed alberghi sempre più dediti alla realizzazione di menu basati sulla dieta mediterranea e prodotti tipici greci. In particolare, per il settore alberghiero le campagne promozionali ideate dalla Camera ellenica degli Hotels (HCH) e da singoli albergatori hanno di recente puntato i riflettori proprio sui prodotti greci: ultimi esempi in ordine di tempo sono l'accordo firmato tra la HCH e la Federazione del vino greco e la campagna "Colazione alla greca" lanciata qualche mese fa. (ANSAmed).

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