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A Napoli 100 foto raccontano uomini e tradizioni Mediterraneo

Dal viaggio dei migranti allo sguardo su seconde generazioni

20 giugno, 10:42

Pescatori del Mediterraneo Pescatori del Mediterraneo

(ANSAmed) - NAPOLI - Cento immagini di undici fotografi provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo e che esplorano il bacino con le loro macchine fotografiche. E' la mostra "Mediterraneo: mare nostrum" che porta il mare a invadere le sale di Castel dell'Ovo, la fortezza di Napoli le cui mura sono lambite ogni giorno da secoli dalle acque del Mediterraneo stesso. La mostra, curata da Patrizia Varone e organizzata e prodotta dall'associazione Lo Cunto, è al centro delle celebrazioni a Napoli della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra oggi. L'esposizione costituisce un primo appuntamento verso la scoperta dell'attualità e delle identità culturali dei Paesi del Mediterraneo scandagliate attraverso l'occhio attento di 11 fotografi che operano in quest'area: ci sono quindi immagini che trattano temi di pregnante attualità, o che indagano e approfondiscono le relazioni con i propri paesi di origine. Le immagini immortalano il viaggio, la sofferenza, la conoscenza, la ricerca, la memoria visti dall'obiettivo di giovani fotografi, la maggior parte dei quali ha un'età che sfiora i trent'anni: gli italiani Francesco Cito, Alessio Romenzi, Christian Minelli, il fotografo francese Georges A.

Bertrand, il monegasco Gerald Bruneau, l'algerino Farouk Abbou e Tami Notsani, da Israele, accompagnano il visitatore in un viaggio che sottolinea quella mediterranea come la cultura degli intrecci, degli scambi, della mobilità, della socialità. La mostra presenta scorci di realtà differenti nelle diverse sale espositive di Castel dell'Ovo: una prima parte illustra, spiegano gli organizzatori "le condizioni in cui vivono i migranti provenienti da svariati Paesi dell'Africa, del Medio Oriente e dell'Asia. Passando spesso dallo status di profughi nel Nord Africa in campi dell'Unhcr, a quella di migranti sulle carrette di mare che arrivano a Lampedusa, a quella infine di reclusi nei Centri distribuiti sul territorio italiano". La sezione termina con una finestra sulle seconde generazioni, i figli di immigrati nati e cresciuti in Italia. La seconda parte delle mostra apre scorci sulle realtà di alcuni dei Paesi delle sponde del Mediterraneo, in particolare la Palestina ed Israele, e si sofferma poi sulla condizione del Patrimonio artistico e culturale italiano presentando il caso degli scavi di Pompei. A chiudere uno sguardo alle culture e tradizioni di Algeria e Francia. La mostra collabora anche con il Progetto Mediterranea, la spedizione nautica, culturale e scientifica che percorrerà il Mediterraneo per i prossimi cinque anni: il 27 giugno alcuni membri dell'equipaggio di Mediterranea terranno un incontro a Castel Dell'Ovo. Alla Giornata del rifugiato il Comune di Napoli aderisce con molte iniziative: sul lungomare di via Partenope, verrà allestito un palco dove si alterneranno artisti che reciteranno poesie, leggeranno testi, esibiranno brani musicali.

Tra i protagonisti anche l'Orchestra Multietnica del Mediterraneo che terrà un concerto. Nella biblioteca del centro congressi dell'Università Federico II ci sarà anche un incontro-dialogo tra istituzioni, esponenti del terzo settore, stranieri e non, richiedenti asilo e rifugiati presenti a Napoli.(ANSAmed).

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