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Lo stress è la risposta dell'organismo a fronte di difficoltà o situazioni complicate da gestire o pericolose. E' una risposta fisiologica, ma è percepita come critica perché comporta una forte pressione emotiva con, talvolta, conseguenze sulla salute. Lo stress non è una malattia, ma può influenzare negativamente il benessere psicofisico. Da qualche anno, però, in psicologia si distingue tra distress, con significato negativo, ed eustress, cioè stress buono. Il termine eustress, utilizzato per la prima volta dall'endocrinologo Hans Selye negli anni Settanta, porta a reagire con concentrazione, forza, carica. Gli studi relativi allo stress 'buono' sono in corso e ad oggi prime evidenze sono state ottenute da studi condotti su topi in laboratorio.
Analisi
A fronte di un evento stressante, il sistema nervoso si attiva rilasciando alcuni ormoni. Sono l'adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo. Quando i loro livelli si modificano, perdendo l'equilibrio, avvengono dei cambiamenti nell'organismo. Tutto parte dal cervello che, di fronte a una minaccia, si attiva per reagire, rilasciando appunto gli ormoni. L'adrenalina e la noradrenalina possono causare l'aumento dei battiti del cuore (palpitazioni) e della pressione arteriosa, e alterano il respiro. Il cortisolo può causare un aumento del rilascio di glucosio e lipidi nel sangue. Queste reazioni sono la risposta organica a situazioni pericolose che richiedono attenzione ed energia. Quando il problema è affrontato e risolto, i valori alterati si normalizzano in breve tempo. In questo caso si tratta di stress acuto, può durare da pochi minuti fino a poche ore. Se, invece, la tensione perdura nel tempo, lo stress rischia di diventare cronico. Lo stress cronico è più pericoloso di quello acuto: se siamo costantemente, per lungo tempo, sotto pressione, i livelli di produzione di questi ormoni aumentano ancora. Oltre ai sintomi citati, che sono fattori di rischio per la salute cardiocircolatoria, possono subentrare disturbi come insonnia, ansia, depressione. Gli ormoni dello stress, inoltre, sono neurotossici, cioè danneggiano organi e tessuti, con la possibilità di attivare - nei casi più gravi - malattie infettive, autoimmuni, ulcere gastriche, infarti, come dimostrano vari studi .
Da qualche anno, tuttavia, in psicologia soprattutto, si distingue tra distress ed eustress. Secondo le ricerche di diversi gruppi di ricercatori statunitensi, lo stress positivo potrebbe migliorare il benessere psicofisico: nel breve periodo, lo stress può sfociare infatti in risposte salutari, aiutandoci a migliorare le prestazioni mentali e fisiche. All'Università di Berkeley, per esempio, si è studiato come lo stress di breve durata riesca a stimolare la memoria e l'attenzione. La ricerca è stata effettuata sui topi perché è molto complicato analizzare le reazioni cognitive ed emotive negli uomini, se non con ricerche molto sofisticate e di lunga durata. Sembra tuttavia che nei topolini da laboratorio, sottoposti a stress moderato e di breve durata, si sia verificato il potenziamento di alcune funzioni cognitive come la capacità mnemonica, attraverso lo sviluppo di cellule staminali nell'ippocampo. Dal momento che si tratta di una ricerca fatta sui topi e non sugli esseri umani, sono necessari ulteriori studi di approfondimento.
Secondo vari esperti e psicologi è inoltre possibile cercare di trasformare lo stress in eustress, ciò cambiando ottica e guardando alle situazioni stressanti non come a minacce bensì come a delle sfide (https://www.guidapsicologi.it/articoli/eustress-e-distress-una- certa-quantita-di-stress-puo-essere-positiva).
Non essendo una malattia, non esistono farmaci specifici per trattare stati di stress, ma si possono mettere in atto alcune strategie per tentare di ridurne gli effetti nocivi, come evidenzia l'Istituto Superiore di Sanità (https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu /s/stress).
Conclusioni
Vari studi sui topi di laboratorio hanno dimostrato che è possibile avere degli effetti benefici dallo stress di breve durata e da alcuni anni si distinguono due forme: lo stress, negativo, e l'eustress o 'stress positivo'. Secondo vari psicologi, lo stress in alcuni casi può trasformarsi in eustress con una funzione positiva. Ciò se il soggetto - ove sia possibile - viva l'esperienza stressante inquadrandola non più come una minaccia bensì come una sfida motivante.
Fonti
Federazionale nazionale ordini dei medici chirurghi e degli odontoitari (Fnomceo)
Istituto superiore di sanità
Ansa
Guida Psicologi
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