(ANSA) - ROMA, 27 FEB - In molti paesi in via di sviluppo
"il debito sta crescendo e sta crescendo a tassi non
sostenibili", quindi la comunità internazionale "potrebbe essere
chiamata a fare delle grandi operazioni di ristrutturazione". Lo
afferma la capo della direzione Rapporti finanziari
internazionali del ministero dell'Economia, Gelsomina Vigliotti,
in audizione alla commissione Esteri della Camera su Agenda
2030.
Vigliotti racconta che l'Italia "sta partecipando
attivamente al completamento del processo di avvicinamento della
Somalia alla ristrutturazione del proprio debito che le
permetterà di ottenere nuovi finanziamenti". E che in generale,
nella comunità internazionale, lavora per garantire trasparenza
e sostenibilità del debito. Anche per il moltiplicarsi dei
donatori e la registrazione non adeguata dei flussi di capitali,
spiega la dirigente del Tesoro, "si scoprono nei bilanci buchi
legati a finanziamenti per grandi infrastrutture che non sono
passati dalle banche internazionali di sviluppo né sottoposte
allo screening necessario".
L'Italia rivendica invece il suo ruolo nelle banche e nei
fondi multilaterali (è quinto donatore all'Ifad, sesto donatore
del Fondo africano di sviluppo, settimo donatore sia del fondo
per l'ambiente Green climate fund sia dell'Ida della Banca
mondiale e decimo donatore del fondo asiatico di sviluppo). E la
legge di bilancio 2020 ha finanziato la partecipazione
all'aumento di capitale della Banca africana di sviluppo e della
Banca mondiale.
Nei negoziati per gli aumenti di capitali di queste
istituzioni, sottolinea Vigliotti, "il nostro obiettivo è l'uso
più efficiente possibile delle risorse e indirizzare l'attività
verso settori rilevanti anche per l'Italia". Così, per la banca
africana "abbiamo molto spinto perché, nel piano che
accompagnava l'aumento di capitale, si ponesse enfasi su
infrastrutture, trasporti e energia soprattutto rinnovabili,
piccole e medie imprese e settore agralimentare e soprattutto
per combattere le cause profonde della fragilità del continente
che sono spesso all'origine dei flussi migratori irregolari in
Europa".(ANSA).