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Istat, più benessere, ma 2 milioni di giovani in sofferenza

Gli indicatori Bes più alti al Nord, meno al Centro

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 19 DIC - "Nell'ultimo anno gli indicatori segnalano un miglioramento del benessere". Così l'Istat nel rapporto sul Bes, il Benessere equo e sostenibile, ideato per andare oltre la misurazione del Pil. "Oltre il 50% del totale dei circa 110 indicatori per cui è possibile il confronto", si spiega, "registra un miglioramento". A livello territoriale, i valori più elevati si rilevano al Nord quelli più bassi al Centro. Analizzando le diverse sfere alla base del Bes, si confermano difficoltà su lavoro, conciliazione dei tempi di vita e soddisfazione economica, con un disagio particolare per i giovani. Sono quasi due milioni i giovani tra i 18 e i 34 anni in condizioni di sofferenza, ovvero a cui mancano due o più dimensioni del benessere (dalla salute al lavoro, dalla sfera sociale a quella territoriale, passando per l'istruzione).
    Quella che l'Istituto chiama la "multi-deprivazione" è più alta, si sottolinea, "tra i giovani adulti di 25-34 anni e nel Mezzogiorno".
    Criticità emergono anche sul fronte dell'istruzione. Tra i ragazzi del secondo anno delle scuole superiori la quota di coloro che non raggiunge la sufficienza (low performer) nelle competenze è del 30,4% per l'italiano e del 37,8% per la matematica. "Nelle regioni del Mezzogiorno la quota di studenti che non raggiungono un livello sufficiente sale - viene sottolineato dall'Istat- al 41,9% per le competenze in italiano e al 53,5% per quelle in matematica".
    Progressi si manifestano, invece, nella speranza di vita alla nascita, che raggiunge il massimo storico, 82,3 anni (80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne). La maggiore longevità femminile si accompagna però "a condizioni di salute più precarie".
    Nel 2018, la fiducia in alcune istituzioni "è migliorata ma il voto medio rimane sotto la sufficienza": 4,4 per il sistema giudiziario, 3,8 per il parlamento nazionale e solo 2,7 per i partiti politici. Permane su livelli elevati, ma stabili nell'ultimo anno, la fiducia nelle Forze dell'ordine (voto medio 6,6) e nei Vigili del Fuoco (voto medio 8)".
   

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