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Huawei, accuse governo Usa infondate, vuole danneggiarci

"Basate su vecchie dispute civilistiche già risolte"

Redazione Ansa

"Queste nuove accuse sono prive di fondamento e si basano in gran parte su vecchie dispute civilistiche ripescate dagli ultimi 20 anni che sono state precedentemente risolte, contestate e in alcuni casi, respinte da giudici e giurie federali. Il governo non riuscirà a fare prevalere le proprie accuse, che Huawei dimostrerà essere sia infondate che ingiuste": è questo il commento dell'azienda cinese dopo le rilevazioni mosse dal procuratore federale di Brooklyn, a New York, del reato di "criminalità organizzata", per aver rubato segreti commerciali agli Usa.

"Questo nuovo atto d'accusa - aggiunge la società - è parte del tentativo del Dipartimento di Giustizia di danneggiare irrevocabilmente la reputazione di Huawei e la sua attività per motivi legati alla concorrenza, piuttosto che all'applicazione della legge stessa". 

Anche la Cina interviene, sollecitando gli Stati Uniti a "fermare immediatamente le vessazioni contro le imprese cinesi". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang. 

Pechino "incoraggia le imprese cinesi sul business all'estero nel rispetto delle leggi locali, dei principi di mercato e delle regole internazionali", ha aggiunto. Gli Stati Uniti "hanno fatto un uso sbagliato del loro potere per opprimere le compagnie cinesi con nessuna prova di attività illecite. E' una pratica disonorevole e immorale, e non al livello dello stato degli Usa di Paese importante". E' una "pratica economica di bullismo e una evidente negazione del principio di mercato per il quale gli Stati Uniti si sono auto-proclamati campioni. E minaccia gravemente la reputazione e la credibilità degli Usa e gli interesse delle società americane", ha concluso Geng.
   

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