Calcio

Donnarumma insultato a San Siro, portiere in lacrime

Curva: "Sei milioni violenza morale? Pazienza finita, vattene"

Redazione Ansa

Fischi e insulti a San Siro per Gianluigi Donnarumma, prima della partita di Coppa Italia fra Milan e Verona. "Violenza morale 6 milioni all'anno e l'ingaggio di un fratello parassita? Ora vattene, la pazienza è finita!", ha contestato con uno striscione la curva rossonera che, assieme allo scarno pubblico, ha fischiato il nome del portiere e lo ha insultato durante il riscaldamento, che Donnarumma ha concluso poco prima dei compagni. Le immagini Rai hanno poi inquadrato Leonardo Bonucci mentre rincuorava Donnarumma.

Foto

Con lo stadio semivuoto, gli ultrà rossoneri sono stati spostati dal secondo al primo anello della Curva Sud, quindi proprio dietro la porta di Donnarumma nel primo tempo. Hanno fischiato il portiere a più riprese, ogni qual volta la palla gli è finita nelle mani o fra i piedi e, alla fine della frazione, hanno scandito il coro 'Gigio vattene, Gigio vattene', che Donnarumma ha ascoltato, scuotendo la testa quasi sconsolato, mentre rientrava negli spogliatoi.

Foto

Letta, fossi in curva fischierei Donnarumma - "Mi spiace dirlo, ma fossi in Curva a #SanSiro, stasera #Donnarumma lo fischierei". E' il tweet con cui Enrico Letta, tifoso del Milan ed ex presidente del Consiglio, interviene sulla vicenda Donnarumma. Il portiere dei rossoneri, dopo che nei giorni scorsi il suo procuratore Mino Raiola ha chiesto di annullare il contratto appena rinnovato con il club, è stato fischiato e insultato dai tifosi stasera a San Siro, prima della partita di Coppa Italia vinta sul Verona.

Milan, 'Donnarumma patrimonio sportivo ed economico'LEGGI

Mirabelli: "Donnarumma? Sappiamo da dove viene male" - "Non tutte le colpe sono di Gigio Donnarumma. Purtroppo sappiamo da dove viene il male, speriamo nei prossimi mesi di risolvere il problema". Nelle parole del ds del Milan, Massimiliano Mirabelli, c'è un chiaro riferimento all'agente Mino Raiola: "Gigio dovrà venire a supplicarci di mandarlo via. Semmai dovesse succedere, qualsiasi squadra arrivi detteremo noi le condizioni. Non ci facciamo prendere per il collo da nessuno. Io credo che un giorno si accorgerà dove sta il bene e dove sta il male".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it