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Papa Francesco si affaccia alla finestra: 'Un piacere tornare'

Lungo applauso dei fedeli, dopo tre mesi di nuovo in piazza. 'Peggio questa crisi c'è solo dramma sprecarla'. La Messa di Pentecoste alla presenza di circa 50 persone, il più alto numero dal lockdown

Redazione Ansa

"Cari fratelli e sorelle, buon giorno! Oggi che la piazza è aperta possiamo tornare. E' un piacere!". Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi dalla finestra del Palazzo Apostolico per il Regina Coeli. L'ultima volta che la preghiera domenicale si era svolta con i fedeli in piazza era stato il 1° marzo. I pellegrini presenti, distanziati e con mascherine, hanno salutato il pontefice con un lungo applauso.

"Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci...in Piazza", ha concluso Papa Francesco salutando i fedeli.

 Francesco ha celebrato nella basilica vaticana la Messa di Pentecoste. Presenti alla celebrazione circa 50 persone, il più alto numero finora dal lockdown, per un evento del Papa al chiuso. Ieri per il Rosario ai Giardini Vaticani i partecipanti erano circa 130.

Il Papa invita a a pregare per "quanti sono tenuti a prendere decisioni delicate e urgenti, perché proteggano la vita umana e la dignità del lavoro. Su questo si investa: sulla salute, sul lavoro, sull'eliminazione delle disuguaglianze e delle povertà. Mai come ora ci serve uno sguardo ricco di umanità: non si può riprendere da capo a inseguire i propri successi senza preoccuparsi di chi è rimasto indietro". Così il pontefice in un videomessaggio all'arcivescovo di Canterbury Justin Welby e alle altre Chiese d'Inghilterra.

"Oggi - ha detto Bergoglio - assistiamo a una tragica carestia della speranza. Quante ferite, quanti vuoti non colmati, quanto dolore senza consolazione!". "Facciamoci allora interpreti della consolazione dello Spirito, trasmettiamo speranza e il Signore aprirà vie nuove sul nostro cammino". "Quanto vorrei che, come cristiani, fossimo più ancora e più insieme - sottolinea il Papa - testimoni di misericordia per l'umanità duramente provata. Chiediamo allo Spirito il dono dell'unità, perché diffonderemo fraternità solo se vivremo da fratelli tra noi. Non possiamo chiedere all'umanità di stare unita se noi andiamo per strade diverse". 

Occorre "invertite il senso di marcia. Abbiamo bisogno di tornare a camminare verso Dio e verso il prossimo: non separati, non anestetizzati di fronte al grido dei dimenticati e del pianeta ferito. Abbiamo bisogno di essere uniti per fronteggiare le pandemie che dilagano: quella del virus, ma anche la fame, le guerre, il disprezzo della vita, l'indifferenza. Solo camminando insieme andremo lontani".

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