Politica

Papa: "Abusi fatto mostruoso, ma la Chiesa ora li affronta"

"Casi diminuiti quando ha capito che doveva lottare diversamente"

Redazione Ansa

"Benché fosse stato un solo prete ad abusare di un bambino o una bambina, questo è mostruoso, perché quell'uomo è stato scelto da Dio per portare quel bambino o bambina al Cielo". Lo ha detto papa Francesco rispondendo ai cronisti durante il volo da Tallinn. Ma guardando "al caso della Pennsylvania, i primi anni erano tanti i preti che sono caduti in questa corruzione. Poi, in tempi più recenti, sono diminuiti, perché la Chiesa se n'è accorta che doveva lottare in un altro modo". 

"I giovani si scandalizzano dell'ipocrisia dei grandi, si scandalizzano delle guerre, si scandalizzano dell'incoerenza, si scandalizzano della corruzione: e in questo entra anche il tema degli abusi sessuali", ha detto il Papa a proposito del suo incontro con i giovani oggi a Tallinn.
    "C'è un'accusa alla Chiesa: tutti conosciamo le statistiche, non sto a ripeterle - ha riconosciuto -. Benché fosse stato un solo prete ad abusare di un bambino o una bambina, questo è mostruoso, perché quell'uomo è stato scelto da Dio per portare quel bambino o bambina al Cielo. Io capisco che i giovani si scandalizzano di questa corruzione così grave. Sanno che c'è dappertutto, ma nella Chiesa è più scandaloso, perché essa deve portare i bambini a Dio, non distruggerli".
    "I giovani cercano di farsi strada con l'esperienza.
    L'incontro dei giovani oggi è stato molto chiaro: loro cercano ascolto, non vogliono formule fisse, non vogliono un accompagnamento direttivista", ha proseguito.
    E se si dice che "la Chiesa non fa le cose come deve fare in questo per pulire questa corruzione", "io vedo il caso della Pennsylvania, i primi anno erano tanti preti che sono caduti in questa corruzione. Poi, in tempi più recenti, sono diminuiti, perché la Chiesa se n'è accorta che doveva lottare in un altro modo". "In tempi antichi queste cose si coprivano - ha ricordato Francesco -. Si coprivano anche a casa, quando lo zio violentava la nipotino, quando il papà violentava il figlio. Si copriva perché era una vergogna molto grande. Era il modo di pensare del secolo scorso.
    "C'è un principio che mi aiuta tantissimo per interpretare la storia - ha aggiunto -: un fatto va interpretato con l'ermeneutica dell'epoca nella quale è avvenuto. Non con l'ermeneutica di oggi, tramandata. Così è avvenuto per l'indigenismo, dopo che ci sono state tante ingiustizie e brutalità. O con la pena di morte: anche il Vaticano l'aveva, fino al 1870. Ma poi la coscienza morale cresce". Per il Papa, comunque, "è vero che ci sono sempre le scappatoie. C'è anche una condanna a morte nascosta: tu sei vecchio, dai fastidio, non ti dò le medicine. E' una condanna a morte sociale di oggi".
    Sugli abusi e la Chiesa, "prendo l'esempio della Pennsylvania: guardate le proporzioni e vedete quando la Chiesa ha preso coscienza di questo e ce l'ha messa tutta" ha ribadito.
    "Negli ultimi tempi io ho ricevute tante, tante condanne fatte dalla Dottrina della Fede, e ho detto che vada avanti, avanti - ha concluso -. Mai, mai ho firmato dopo una condanna una richiesta di grazia. Su questo non c'è negoziato". (ANSA).
   

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