Nord America

Ultima conferenza stampa di Obama: 'La democrazia ha bisogno della stampa

'Rapporti con Russia saranno priorità. Ma con Putin escalation sentimento antiamericano'

Redazione Ansa

Grazie a voi sono stato un presidente migliore". Barack Obama rende omaggio ai giornalisti che in questi otto anni lo hanno seguito giorno e notte nel corso della sua avventura presidenziale. E nella sua ultima conferenza stampa alla Casa Bianca lancia un chiaro messaggio a chi lo rimpiazzerà nello Studio Ovale: "Gli americani e la democrazia hanno bisogno della stampa, occhio critico su chi detiene il potere". E al suo successore ricorda anche che il lavoro del presidente e' ''talmente grande che non lo si può fare da soli''.

Per Obama è fondamentale la presenza all'interno della Casa Bianca dei giornalisti che così sprona: "Continuate con la stessa tenacia". Poi il presidente uscente torna a fare un bilancio dei sue due mandati e rispondendo alle domande torna a difendere soprattutto la sua politica estera, in particolare per quel che riguarda i rapporti con la Russia e con Israele. "Intrattenere rapporti costruttivi con la Russia e' una priorità degli Stati Uniti ed e' nell'interesse del mondo intero", ha affermato, ricordando come purtroppo - a suo modo di vedere - con Vladimir Putin c'e' stata un'escalation che non ha aiutato le relazioni tra i due Paesi. A partire dall'invasione della Crimea che ha giustificato le sanzioni verso Mosca.

Per quel che riguarda la questione mediorientale, invece, Obam si e' detto preoccupato: "Lo status quo è insostenibile e negativo per Israele e i palestinesi. Ho fatto tutto quello che ho potuto. Ma la pace non può essere imposta". Il monito al rispetto della liberta' di stampa e' quello che il 44/mo presidente degli Stati Uniti ha ripetuto più volte in tanti suoi viaggi e messaggi rivolti all'estero, dalla Cina alla Turchia, passando per Cuba e la Russia. Ma che ora sente il bisogno di ripetere in chiave nazionale nel pieno della feroce polemica tra Donald Trump e i giornalisti. Preoccupato dalle restrizioni che lo stesso tycoon e i suoi più stretti collaboratori hanno preannunciato. Limitazioni di cui già si e' avuto un assaggio durante la campagna elettorale e in questo periodo di transizione.

 

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