Economia

Alitalia, verso la proroga del prestito ponte

Sottosegretario Galli, finita era che stato mette soldi. Camusso, governo ci convochi

Aereo Alitalia in fase di decollo all'aeroporto di Fiumicino, archivio

Redazione Ansa

"Credo di sì da qui a dicembre credo che possa cambiare abbastanza poco". Così il sottosegretario allo Sviluppo economico Dario Galli risponde ad una domanda di Giorgio Zanchini sul rinnovo del prestito per Alitalia in scadenza il 15 dicembre, durante la trasmissione Radio Anch'io su Radio Uno Rai, precisando che bisognerà trovare una modalità per evitare problemi con la Ue sul fronte degli aiuti di stato.

Il mercato del voli aerei è cambiato, spiega Galli e "le compagnie devono confrontarsi in un mercato maturo e difficile dove ci devono stare i professionisti". "Quindi tutti noi vogliamo bene alla compagnia di bandiera, non vogliamo svendere ma d'altra parte è finita da un pezzo l'era che quando una compagnia ha un problema lo stato ci mette i soldi". Galli ha precisato poi in risposta ad una domanda sul fatto che l'opinione del ministro di Maio sia diversa: "io sono Lega". Secondo Galli "l'unico futuro possibile per Alitalia per evitare soluzioni drastiche che nessuno vuole" "è quella di una partnership con un grande vettore di trasporto aereo che valorizzi le leve competitive, quello che è rimasto il valore del marchio". 

Camusso, governo convochi sindacati  - "Su Alitalia Chiediamo urgentemente la convocazione del tavolo permanente che il ministro Di Maio si è impegnato formalmente a istituire". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Con la firma dell'accordo sulla cassa integrazione straordinaria per complessivi 1.360 lavoratori a rotazione, raggiunto nella serata di ieri, - sottolinea il leader della Cgil - le organizzazioni sindacali, in un contesto difficile e di estrema incertezza sul futuro della compagnia, si sono assunte le loro responsabilità". "Adesso, però, anche alla luce delle offerte giunte ieri per Alitalia, - conclude Camusso - è il governo che deve fare la propria parte e assumersi le proprie responsabilità, convocando urgentemente le organizzazioni sindacali per spiegare come intende rilanciare Alitalia e salvaguardare tutti i posti di lavoro".

Codacons, su ipotesi Fs intervenga Antitrust - Sulla possibile fusione tra Fs e Alitalia il Codacons chiede l'intervento dell'Antitrust, affinché si pronunci sulla correttezza dell'operazione e vigili sulla corretta concorrenza a tutela degli utenti. Si tratta infatti di una operazione che presenta evidenti profili di rischio per i consumatori - spiega il Codacons - Finora infatti gli utenti italiani hanno potuto godere di una sana concorrenza tra i trasporti ferroviari garantiti da Fs e quelli aerei operati da Alitalia, con tariffe estremamente competitive su alcune tratte molto utilizzate dai cittadini come la Roma-Milano. Una fusione tra le due società rischia di ridurre tale concorrenza, e potrebbe avere ripercussioni negative sia sul fronte delle tariffe, sua su quello della scelta tra collegamenti all'interno del paese. Una partecipazione dello Stato in Alitalia, se minima e senza spese per la collettività, può essere giusta perché è un bene mantenere una presenza pubblica nella compagnia di bandiera, ma non si può pensare di volere un competitor internazionale forte per le tratte intercontinentali e poi gestire quelle locali eliminando la concorrenza - prosegue l'associazione - Non vorremmo che dietro la fusione Fs-Alitalia ci fosse il piano di sfruttare il ricco mercato della tratta Roma-Milano dirottando i viaggiatori sul trasporto ferroviario attraverso una sensibile riduzione dei voli operati da Alitalia, perché in questo modo si finirebbe per danneggiare la stessa compagnia aerea favorendo in modo illecito gli altri vettori che collegano le due città.

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