Economia

Renzi ai giovani di Confindustria, il referendum è lo spartiacque per la governabilità Paese

Il premier 'Impresa non deve sentire Stato come ostacolo'

Redazione Ansa

"Il referendum costituzionale non è lo spartiacque sul futuro di un presidente del Consiglio o di un altro, ma è lo spartiacque per capire se il Paese è governabile o no". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi al convegno dei giovani di Confindustria. "La riforma è l'arma contro gli inciuci e le ammucchiate del giorno dopo il voto. Se non passa la riforma è a rischio la governabilità: questa è un'amara e banale verità", ha aggiunto.

Impresa non deve sentire Stato come ostacolo - "La politica non sia zavorra del Paese, deve consentire al sistema di funzionare. Chi è imprenditore non deve sentire lo Stato come un ostacolo" ha anche detto il premier  sottolineando che "da noi quelli che sono andati all'estero ce l'hanno fatta nonostante lo stato italiano. Voglio arrivare a un meccanismo per cui lo Stato italiano e' il principale alleato per chi ci prova e chi ci crede".

"Quando questa mattina nella relazione il vostro presidente ha suggerito di non mettersi a discutere se c'è la ripresa o no ma di mettersi al lavoro, racconta quel che l'Italia deve fare in questa fase"  ha esordito Renzi all'assemblea dei giovani di Confindustria.

"Bisogna smetterla di remare contro il Paese, tutti dobbiamo fare di più, ma qualcosa finalmente si è messo in moto" ha sottolineato il premier.

"Ritengo che sia fondamentale la riforma costituzionale: credo profondamente che sarà decisiva per il futuro dell'Italia, ma non è un problema legato solo al Sud" ha ribadito il presidente del Consiglio.

Nei prossimi 10 anni ci sarà un "nuovo paradigma produttivo e anche economico, ci saranno molte opportunità in più e molti problemi nuovi, molti vincenti e molti perdenti. Se l'Italia prova a cambiare profondamente e rimettersi in gioco, credo che abbia le caratteristiche di essere fra quelli che saranno i nuovi vincitori" ha aggiuto Renzi.

Il dialogo tra giovani industriali ed il premier Matteo Renzi, a partire da oggi al convegno di Santa Margherita Ligure, è "una opportunità che vogliamo cogliere con fiducia, perché dobbiamo tornare a correre, perchè dobbiamo mettere in campo tutto quello che è possibile". Il leader degli under 40 di Confindustria, Marco gay, ha cosi introdotto il confronto con il premier, sul palco per rispondere alle domande dalla platea di imprenditori. "La smettiamo con la lista delle spese delle cose che si dicono da sempre", ha detto Gay garantendo: c'è "tutto il nostro impegno" a sostenere un percorso "perché solo le istituzioni possono portarci a ricostruire il ruolo che deve avere l'Italia nel mondo con la sua impresa e che siamo sicuri che ci meritiamo".

"Non credo che il Sud sarà salvato dalle riforme. Ci sono varie dinamiche per affrontare il tema Mezzogiorno: noi abbiamo scelto una dinamica che è forse quella più banale, abbiamo detto 'terminiamo prima quello che era aperto da anni'"  ha anche detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi all'assemblea dei giovani di Confindustria. "Storicamente al Mezzogiorno - non dico sia stato derubato - è stato portato via tanto di quel che c'era. Ma è anche vero che una parte della classe dirigente del Paese ha fallito, non ha risposto all'appello della storia. E poi c'è un grande tema legato alla legalità non solo al Sud", ha sottolineato il premier.

 

Giovani Confindustria, la guerra della crisi è finita - "Se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi a una guerra oggi forse possiamo dire: la guerra è finita". I giovani di Confindustria per il tradizionale convegno di Santa Margherita Ligure hanno scelto come immagine simbolo il muro di Berlino. "Oggi quel muro sta crollando", dice il leader Marco Gay della fase di "stagnazione economica, sociale e politica". E parlando di passi avanti, come "via l'articolo 18", e altre riforme, sottolinea: "Diciamoci la verità: solo qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile".

"Quella del referendum è l'occasione che non possiamo perdere", avverte  Gay. "Oggi non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito", è "il tempo di andare avanti", "Lo vogliamo dire chiaro - sottolinea al convegno di Santa Margherita Ligure, dove è atteso Matteo Renzi - i prossimi quattro mesi non si possono trasformare in campagna elettorale infinita che tiene in ostaggio i provvedimenti per le imprese, il lavoro, i giovani"; "Lasciate che siano i cittadini a decidere".

I candidati sindaco, dice ancora Gay, avremmo voluto vederli competere di più sulle risposte a domande concrete", dalle imprese ai servizi pubblici, "e meno su liste escluse e riammesse, battaglie legali per far fuori i candidati, dichiarazioni di stampa avventate che hanno fatto crollare aziende quotate. E, non a caso, il risultato è stato ancora una volta il calo dei votanti. Un vero peccato, perché le città sono cosa pubblica e non interessi di parte"; "scommessa della crescita".

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio sottolinea come il "il contesto in cui ci troviamo, di forte cambiamento, imposto anche dal rapido progresso tecnologico e dall'affermazione del'economia digitale, richiede uno sforzo aggiuntivo da parte di tutti, individui, imprese, società civile e istituzioni per cogliere pienamente le nuove possibilità". Mattarella,  sottolinea come il momento richieda "un cambio di paradigma culturale, un atteggiamento alacre, la volontà di dare un contributo facendo la propria parte".

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