Cultura

Close, grande donna all'ombra di Pryce

In sala dal 4 ottobre dopo Toronto 'The Wife' di Björn Runge

Redazione Ansa

 "Dietro ogni grande uomo, c'è sempre una grande donna", metafora, ma a volte solo verità. Nel caso di 'The Wife - Vivere nell'ombra' di Björn Runge, con protagonisti Glenn Close e Jonathan Pryce, tutto si gioca fino alla fine in questa ambiguità non da poco. Il film dal passo teatrale, in sala dal 4 ottobre distribuito da Videa, è l'adattamento della sceneggiatrice Jane Anderson dell'omonimo romanzo di Meg Wolitzer (pubblicato in Italia da Garzanti). Dialoghi perfetti, clima strindberghiano, per raccontare le tragedie grandi e piccole di quelle coppie che vivono i tempi lunghi di un matrimonio apparentemente felice e senza traumi. Da una parte troviamo Joan Castleman (una Glenn Close da Oscar), donna intelligente, ancora bella e soprattutto moglie devota, una vera e propria geisha. Da quarant'anni sacrifica talento e ambizioni per sostenere la carriera letteraria del marito Joe (Jonathan Pryce), giustificando poi con pazienza le sue numerose scappatelle.

Ma un premio, il Nobel alla letteratura, inaspettatamente attribuito a Joe, rompe gli equilibri e nulla sarà più come prima. Diventa insomma più difficile per Joan fare l'accompagnatrice, coinvolta in pomeriggi di shopping a Stoccolma, di un marito che va alle prove della cerimonia, consapevole come è di avere anche lei il diritto a un legittimo riconoscimento. Divisa tra amore e riscatto verso il marito, la donna sembra pronta alla verità per la prima volta e anche il figlio, che li ha accompagnati, sente che deve fare i conti con un padre ingombrante di cui ha scelto di seguire le orme. Diretto dal vincitore dell'Orso d'Argento a Berlino, Björn Runge, il film, che ha debuttato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival nel 2017, ha nel cast Christian Slater, Max Irons, Harry Lloyd e Annie Starke.

"Per me questo film - dice il regista - è come la musica; il modo in cui Glenn Close e Jonathan Pryce recitano mi fa pensare a due strumenti solisti che suonano insieme. Durante il montaggio è stato impossibile per me separare la storia dalla loro interpretazione, avevano la capacità di incorporare la sceneggiatura nella loro recitazione in modo profondamente affascinante. Non è insomma solo una storia plot-driven basata sulla trama". E conclude il regista: "La mia ambizione è trovare il modo di lasciare liberi gli attori. Si tratta di trovare la musica della sceneggiatura, di lasciarla oscillare. Nella migliore delle ipotesi il pubblico condividerà lo swing durante i momenti salienti del film". Una curiosità. La frase "Dietro ogni grande uomo, c'è sempre una grande donna" è attribuita alla scrittrice britannica Virginia Woolf, ma sembra anche riferirsi al detto latino: "Dotata animi mulier virum regit" ("Una donna dotata di spirito sostiene il marito"). 

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