Cultura

Simone Cristicchi 40enne bambino in 'Manuale di volo per uomo'

Il nuovo spettacolo teatrale del cantautore in tour dopo il debutto a L'Aquila

Redazione Ansa

Un quarantenne rimasto bambino è il personaggio interpretato da Simone Cristicchi protagonista del suo nuovo spettacolo teatrale 'Manuale di volo per uomo' (GUARDA IL TRAILER), che ha debuttato con successo in prima nazionale a L’Aquila.

Un testo scritto da Simone Cristicchi, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, e da Gabriele Ortenzi con la collaborazione di Nicola Brunialti, che vede alla regia Antonio Calenda.
Con questa nuova produzione, presentata da TSA Teatro Stabile d’Abruzzo e CTB Centro Teatrale Bresciano, Cristicchi continuerà a stupire il pubblico teatrale: una nuova invenzione drammaturgica, stavolta ambientata nel mondo attuale, una favola metropolitana ricca di emozioni, musica e poesia. 


Cristicchi interpreta un quarantenne rimasto bambino, con un problema preoccupante: qualunque cosa guardino i suoi occhi - dal fiore di tarassaco cresciuto sull’asfalto ai grandi palazzi di periferia - tutto è stupefacente, affascinante, meraviglioso. Per molti è un 'ritardato' da compatire, per alcuni un genio. Sicuramente è un tipo strano, che ama dipingere un mondo tutto suo, contare le lettere che formano le parole delle frasi, camminare lentissimo seguendo una sua indecifrabile traiettoria.

"In realtà Raffaello è un Super-Sensibile - dice Simone Cristicchi - e, in quanto eroe, possiede dei poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata di una lente di ingrandimento che mette a fuoco i particolari, i dettagli che sfuggono agli altri esseri umani; cose minuscole e apparentemente insignificanti che nascondono però un’infinita bellezza, forse perché 'niente è più grande delle piccole cose'".

Nel racconto poetico e surreale del suo microcosmo, Raffaello descrive vicende minime ed universali del suo affollato quartiere, la grande città che fa paura, il paradiso della Ferramenta dove tutto è catalogato alla perfezione; e poi meccanici romantici ed emarginati invisibili. Forse "volare" significa non sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi nella vita, mantenendo intatto il bambino dentro di noi. 

E soprattutto non lasciarsi sfuggire la bellezza che ci circonda.


Le scene ed i costumi sono di Domenico Franchi, le musiche originali di Gabriele Ortenzi, il disegno luci di Cesare Agoni, l’audio di Andrea Balducci e le luci di Veronica Penzo.
Dopo il debutto aquilano e la doppia tappa a Foggia, lo spettacolo è già programmato per un lungo tour che lo porterà sui palcoscenici di tutta Italia e in Svizzera a Locarno.

 

 

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