Cronaca

8 marzo, Salvini: 'Non bastano mimose, leggi per la tutela delle donne'

Codice rosso per denunce e stop sconti pena

Redazione Ansa

"I ministri non possono limitarsi alle mimose, credo sia più utile presentare due leggi che diventeranno presto realtà, entro la primavera, e risparmieranno sofferenze a migliaia di donne che sono in balia di delinquenti e norme inefficaci". Lo ha detto il ministro dell'interno Matteo Salvini in conferenza stampa al Senato con la ministra Giulia Bongiorno ed il sottosegretario Nicola Molteni.

I due provvedimenti introducono il 'codice rosso' per far ascoltare le donne dal magistrato entro 72 ore dalla denuncia e l'abolizione del rito abbreviato con sconti di pena per i reati gravi contro le donne.

Il sottosegretario Molteni, da parte sua, ha ricordato che "l'inapplicabilità del rito abbreviato per i reati puniti con l'ergastolo è un'iniziativa storica della Lega. Già dal 2008, per due volte il disegno di legge era stato approvato alla Camera e poi non convertito dal Senato. L'abbiamo quindi riproposta, è stata approvata alla Camera, passata in commissione Giustizia al Senato e tra la fine di marzo ed i primi di aprile sarà calendarizzata in Aula". Molteni ha definito "una vergogna ed un'infamia" la legge che consente a chi commette "reati di grandissimo allarme sociale di poter accedere al rito abbreviato e quindi allo sconto secco di un terzo della pena".

"E' una proposta a cui non vogliamo dare colore politico, ma è per tutte le donne: come in un pronto soccorso pieno di persone si deve scegliere l'urgenza, io credo che se una donna sta per morire, la sua richiesta di aiuto non può rimanere sepolta su una scrivania. Entro 3 giorni il magistrato la deve convocare e così possiamo salvare vite", ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno nella conferenza stampa al Senato in cui sono state illustrate due disegni di legge per tutelare le donne.

L'idea del 'Codice rosso', ha spiegato Bongiorno, "nasce dalla vita vissuta. Con Michelle Hunzicker abbiamo fondato l'associazione 'Doppia Difesa' e spingevamo le donne a denunciare. Loro denunciavano ma ci dicevano che la loro denuncia restava sepolta sotto altre denunce. Finisce così che l'aggressore si incattivisce e la denuncia può diventare un boomerang. Credo - ha aggiunto - sia un tradimento da parte dello Stato dire alla donna 'fidati di me', ma poi non aiutarla subito".

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