Politica

Banche venete: ok Senato al decreto con 148 sì, 91 no. Bagarre in Aula, M5S lancia soldi finti

Dai banchi pentastellati le urla "Ladri" e "Vergogna"

Redazione Ansa

Con il via libera definitivo del Senato è legge il decreto con cui il governo completa il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Il sì di Palazzo Madama al decreto, sul quale l'esecutivo pone la fiducia, arriva con 148 voti favorevoli - 91 i no, nessun astenuto - e con una coda di polemiche tra M5S e Pd.

I pentastellati, infatti, al momento delle dichiarazioni di voto finale lanciano centinaia di banconote false da 500 euro in Aula urlando contro il Pd. La bagarre, tuttavia, non ostacola il passaggio della legge. "Il provvedimento tutela risparmiatori, lavoro imprese. Un salvataggio difficile e necessario finalmente in porto", esulta il premier Paolo Gentiloni.

Ben diversa la posizione del M5S che, sul decreto, da settimane si gioca una piccola fetta di campagna elettorale in un territorio come il Veneto dove Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono piuttosto deboli. E, da mesi, i vertici M5S puntano nel Nord-Est a quell'elettorato fatto proprio di quei piccoli imprenditori sui quali il decreto interviene. Per il Movimento, tuttavia, il provvedimento - attacca il blog - "truffa i risparmiatori: in 210mila hanno perso in tutto o in parte i soldi messi da parte, un intero territorio produttivo è a rischio disgregazione".

Ancor più duro è l'attacco dei senatori in Aula. "Questo decreto segna il punto più basso di questa legislatura. Vi siete presi tutto, prendetevi anche questi", afferma il senatore Enrico Cappelletti prima di lanciare, assieme ai colleghi, mucchi di banconote false. "Ladri, vergogna!", urlano i pentastellati verso i banchi del Pd.

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