Lazio

Ostia, 32 ordinanze contro clan Spada. Una vittima: 'Al ristorante col lanciafiamme'

Accuse associazione mafiosa, autore testata tra destinatari

Redazione Ansa

Operazione contro il clan Spada ad Ostia da parte di Polizia e Carabinieri: 32 le ordinanze di custodia cautelare. Il blitz è scattato all'alba e riguarda sia i presunti capi sia decine di affiliati. Contestata anche l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i destinatari dei provvedimenti anche Roberto Spada.

Carmine e Roberto Spada sono accusati di essere i mandanti del duplice omicidio Galleoni-Antonini avvenuto nel 2011. E' quanto reso noto in una conferenza stampa sulla maxi operazione di polizia e carabinieri a Ostia che ha portato all'arresto di 32 persone. Per gli inquirenti, il duplice omicidio di Giovanni Galleone e di Francesco Antonini ha segnato la "progressiva erosione del potere criminale dei Baficchio" e la"definitiva ascesa del clan Spada".

Il blitz è scattato all'alba e ha riguardato sia i presunti capi sia decine di affiliati del clan. 

"Una associazione a delinquere di stampo mafioso, quale è quella degli Spada, che ha provocato un profondo degrado sul territorio, consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi di beni primari". Lo scrive il gip Simonetta D'Alessandro nell'ordinanza con cui ha disposto 32 ordinanze cautelari nei confronti di altrettanti appartenenti al clan che opera nella zona di Ostia.

"Un sodalizio - si legge ancora - che ha fondato la sua potenza sull'organizzazione a base familistica e sulla ripartizione delle competenze, consentendo al complesso dei soggetti chiamati a rispondere anche solo di reati satellite di gravitare in un'area di impunità, scaturente dalla forza evocativa e minatoria del nome degli Spada".

"Purtroppo questo a me mi hanno chiesto e l'ho dovuto fa! Se vuoi stare qua sennò ogni notte è buona per la tanica! Meglio stare con gli Spada". Così in un'intercettazione ambientale, citata nell'ordinanza del gip, parlava il titolare di un'attività commerciale "protetto dagli Spada" e vessato dalle richieste "dei napoletani", ovvero altri clan criminali.

"Era venuto al ristorante - racconta ancora una vittima in una conversazione intercettata, parlando di Carmine detto "Romoletto" - con una macchina rubata portandosi un lanciafiamme al seguito e se si fosse infuriato avrebbe dato fuoco a tutto". "Questo neanche ti minaccia ti ammazza direttamente" aggiunge. E in un'altra intercettazione una vittima spiega: "Questi non guardano in faccia nessuno e se Romolo non hai soldi ci ammazza tutti".

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