(ANSA) - L'AQUILA, 27 APR - Il programma di restauro,
recupero e valorizzazione della cinta delle Mura trecentesche
dell'Aquila è stato selezionato dalla sezione Abruzzo e Molise
dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) per rappresentare
la ricostruzione del patrimonio culturale aquilano al XXIX
Congresso nazionale Inu, a Cagliari dal 28 al 30 aprile. Si
tratta di un percorso di recupero che sta restituendo alla città
un patrimonio dal grande valore simbolico e identitario e che,
curato dal Mibact, Segretariato regionale per l'Abruzzo, procede
in sinergia con le attività di tutela curate dalla
Soprintendenza Unica Archeologia Belle Arti e Paesaggio
dell'Aquila e cratere.
La cinta muraria aquilana, quasi 5 km di sviluppo lineare, è
uno dei pochi esempi di fortificazione trecentesca quasi
integralmente conservata. L'attento lavoro di recupero e
catalogazione delle pietre crollate con il sisma del 2009 (o
recuperate dagli smontaggi controllati delle parti più
compromesse), l'esame ravvicinato delle tecniche costruttive e
delle lavorazioni superficiali, il confronto con le piante
storiche e gli antichi documenti hanno consentito di individuare
inedite configurazioni, a volte ipotizzate a volte inaspettate,
delle mura e delle porte. Il lungo intervento di restauro,
consolidamento e valorizzazione della cinta muraria è stato
finanziato per 8 milioni di euro con fondi Por-Fesr 2007-2013
Asse VI.2.1, assegnati alla Regione Abruzzo, quindi al Comune
dell'Aquila, che per l'attuazione ha stipulato una convenzione
con la ex Direzione regionale per i beni culturali e
paesaggistici d'Abruzzo.
Le Mura, una volta ultimati i lavori di restauro nel tratto
finale di via Tancredi da Pentima, diventeranno un tracciato
quasi ininterrotto: alte e incombenti nel tratto settentrionale,
in ripida discesa verso i settori orientale e occidentale, con
antichi accessi alla città, seguendo l'andamento dell'altura
fino allo stretto passaggio sul fiume Aterno e alla Rivera.