(ANSA) - CHIETI, 18 GIU - Chagall, De Chirico, Picasso,
Campigli, Dalì, Delvaux, Greco, Manzù, Sassu: sono solo alcuni
degli artisti le cui opere andranno ad arricchire il Museo
universitario di Chieti nel polo espositivo da allestire nella
futura "Cittadella della cultura". La firma dell'atto notorio
presso il Rettorato dell'Università "Gabriele d'Annunzio" ha
sancito oggi la donazione di 436 opere d'arte della collezione
privata del gallerista Alfredo Paglione - valore stimato oltre 5
milioni di euro - al Museo universitario.
Si tratta di due nuclei distinti: il primo comprende 303
opere di maestri della grafica tra cui Marc Chagall, Giorgio De
Chirico, Pablo Picasso, Robert Carrol, Massimo Campigli,
Salvador Dalì, Max Ernst, Honoré Daumier, Paul Delvaux, Emilio
Greco, Giacomo Manzù. Il secondo è composto da 132 tra dipinti e
sculture di maestri del XX secolo: tra le opere più
significative dipinti di Ennio Calabria, Michele Cascella,
Robert Caroll, George Grosz, Piero Guccione, Carlo Mattioli,
Carlos Mensa, Gaston Orellana, José Ortega, Karl Plattner,
Antonietta Raphäel Mafai, Robert Rauschenberg, Aligi Sassu,
Ruggero Savinio, Lorenzo Vespignani e sculture di Giacomo Manzù,
Marino Marini, Francesco Messina e Giuliano Vangi.
Alfredo Paglione è stato per oltre cinquant'anni gallerista e
collezionista. La sua "Galleria 32" a Milano ha rappresentato un
punto di riferimento per l'arte italiana, europea e mondiale e
per decine di artisti già famosi o che lo sono diventati.
Conclusa l'attività imprenditoriale, Paglione, spinto dall'amore
per l'arte e per la sua terra d'origine, si è trasformato in
generoso mecenate. A coronamento di una serie di donazioni in
tutto l'Abruzzo ha donato la parte più preziosa della
collezione, costituita da capolavori che aveva scelto, insieme
alla indimenticata moglie Teresita Olivares, per abbellire le
loro case di Milano, Majorca e Giulianova.
L'atto di donazione prevede che le opere siano esposte
nell'area assegnata all'Università nella "Cittadella della
cultura", da realizzare a Chieti nell'ex ospedale militare dove
saranno ospitati anche biblioteca provinciale, archivio di Stato
e, appunto, un polo espositivo del Museo. Il riuso pubblico
dell'ex struttura militare è stato possibile grazie a un accordo
pilota, primo in Italia, teso all'azzeramento dei canoni di
affitto per gli uffici periferici dello Stato, che ha i suoi
cardini proprio nella "Cittadella della cultura" e in quella
della pubblica amministrazione, prevista nell'ex caserma
Berardi, già sede di un battaglione addestramento reclute.