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L'Abruzzo Film Commission in California

La Regione all'AFM incontrerà talenti di origini abruzzesi

(ANSA) - PESCARA, 8 NOV - Abruzzo luogo ideale per un set cinematografico, con i suoi scenari selvaggi, i castelli che dominano valli poco antropizzate, ma anche le sue aree ben attrezzate quanto a ricettività e infrastrutture, sulla costa e in montagna, e soprattutto luogo di origine di tanti americani: con questa varietà di caratteristiche la regione sarà presentata sabato 9 novembre all''American Film Market' (AFM) di Santa Monica, uno dei principali mercati audiovisivi al mondo che ogni anno richiama oltre ottomila persone legate all'industria del cinema internazionale. E l'Abruzzo Film Commission, che per la prima uscita ufficiale ha scelto Hollywood, ha individuato almeno una quindicina fra attori, sceneggiatori, musicisti, cantanti e tecnici che lavorano da tempo nel cinema americano e hanno le loro radici in Abruzzo; l'intento è coinvolgerli nel costituendo Advisory Board, comitato consultivo della Film Commission, recuperando il loro legame con la terra d'origine per poi avviare, grazie alla loro esperienza, collaborazioni con case di produzione statunitensi.
    Il 9 novembre la conferenza stampa di presentazione sarà seguita da un rinfresco all'hotel Viceroy di Santa Monica.
    Produttori cinematografici e televisivi sono stati invitati dall'assessore regionale al Turismo Mauro Febbo, presente all'AFM insieme a Francesco di Filippo, dirigente del Dipartimento Turismo della Regione, con il supporto logistico della sede di Los Angeles dell'Enit, Ente Nazionale Italiano per il Turismo. "Allo stato attuale l'Abruzzo Film Commission non ha finanziamenti a disposizione - spiega Febbo - anche se fornisce servizi e assistenza a case di produzione interessate a girare sul territorio, ma tra breve potrà contare su cospicue risorse recuperate dalla rimodulazione dei fondi Fesr 2014-2020".
    Dopo le tappe a Cannes per la fiera dell'audiovisivo Mipcom e a Roma per il Mia, la Regione Abruzzo è pronta all'appuntamento di Los Angeles. Anche in questa occasione distribuirà un inserto del mensile 'Cinema & Video international' e un'edizione speciale di 'VideoAge Daily', che spiegano perché girare un film in Abruzzo può essere vantaggioso e affascinante. Intanto sul sito della Film Commission http://filmcommission.regione.abruzzo.it si possono già consultare la sezione dedicata alle location, suddivisa nelle categorie 'architettura', 'natura' e 'scenari particolari'; la guida alla produzione, con un elenco in continuo aggiornamento di professionisti e aziende disponibili sul territorio; e un elenco di film girati in questa terra così ricca di suggestioni.
    Si scopre così che alcune scene de 'La strada' di Fellini (1954) furono girate in Abruzzo, sulla strada per Secinaro, nei dintorni di Ovindoli, a Rocca di Mezzo e al bivio per Rocca di Cambio. Gli scenari incantati di Campo Imperatore sono stati scelti per scene de 'Lo chiamavano Trinità' (1970) e 'Continuavano a chiamarlo Trinità' (1971), per 'Il deserto dei tartari' (1976) di Valerio Zurlini, per 'Il sole anche di notte' (1993) dei Fratelli Taviani, e poi, insieme al castello di Rocca Calascio, per 'Ladyhawke' (1985) con Michelle Pfeiffer; la stazione di Sulmona fu utilizzata per la ricostruzione delle scene alla stazione di Grenoble ne 'Il giardino dei Finzi Contini' (1971) di Vittorio De Sica. E per 'Fontamara' (1980) Carlo Lizzani girò a Pescina, a Gioia dei Marsi e a Roccacasale.
   

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