(ANSA) - MILANO, 31 LUG - L'esperienza di 'Rurabilandia', la
prima fattoria sociale d'Abruzzo, ad Atri, nel Teramano, sbarca
ad Expo. A Padiglione Italia, dove arriveranno i ragazzi
disabili della struttura con Coldiretti Teramo a fare da
cicerone, nell'ambito del progetto 'Vivaio scuola', verranno
presentate immagini e filmati. L'iniziativa si svolgerà il primo
agosto.
Si tratta di un riconoscimento importante che i 20 ragazzi
della struttura atriana, accompagnati dal presidente Mimma
Centorame e da altri operatori, festeggeranno in Casa
Coldiretti, nel padiglione nazionale situato all'inizio del
Cardo, in cui si recheranno accompagnati da Alberto Italiani di
Coldiretti Teramo per testimoniare la propria esperienza agli
imprenditori agricoli calabresi - il padiglione di Coldiretti
fino a domenica è dedicato ai sapori della Calabria - degustando
un brunch rigorosamente made in Italy.
Una visita simbolica, quasi a potenziare oltre i confini
regionali la collaborazione tra la fattoria e l'organizzazione
professionale, per la promozione e la diffusione di un modello
di agricoltura sostenibile e solidale, con un forte risvolto
sociale e con una particolare attenzione al made in Italy
agroalimentare.
"Un momento importante - dice Massimiliano Volpone,
direttore di Coldiretti Teramo - all'insegna della solidarietà e
della ospitalità che contraddistingue da sempre le imprese
agricole di Coldiretti che sono all'Expo di Milano per
rappresentare il meglio del nostro territorio e delle nostre
eccellenze. La visita della fattoria Rurabilandia è segno di
apprezzamento e unità di intenti nei confronti del nostro
progetto".
Rurabilandia è la prima struttura rurale in Abruzzo che
integra l'offerta didattica con un progetto di agricoltura
sociale, in quanto gli operatori vengono affiancati in tutte le
attività della fattoria dai venti ragazzi del Centro diurno di
inserimento sociale gestito dalla Fondazione Ricciconti.
Attraverso dei percorsi comuni, i visitatori possono apprezzare
le abilità dei ragazzi e contribuire di fatto al loro
inserimento sociale anche come esperti e custodi della memoria e
della tradizione contadina.