I cittadini europei sono meno
'provinciali' di quanto si pensi: uno su sei ha passato almeno
tre mesi della sua vita in un altro Paese europeo. E il 51% ha
trascorso una vacanza nell'Ue negli ultimi due anni, il 41% nel
caso degli italiani. A scattare una fotografia delle relazioni
internazionali di italiani, spagnoli, danesi, tedeschi,
britannici e romeni sono i primi dati del progetto Eucross.
Partito a marzo del 2011 e coordinato dall'Università di
Chieti-Pescara, il progetto è finanziato con oltre un milione e
settecentomila euro dal settimo programma quadro europeo per la
ricerca (www.eucross.eu) e si chiude il prossimo giugno.
"Quanta Europa c'è nella vita quotidiana dei suoi cittadini?
Il progetto cerca di rispondere a questa domanda scoprendo se
hanno amicizie all'estero, se hanno vissuto fuori dall'Italia,
se consumano prodotti stranieri, specie culturali" racconta
Ettore Recchi, docente di sociologia dei fenomeni politici
presso l'Università di Chieti e coordinatore di Eucross.
Dai primi dati raccolti tramite seimila interviste
telefoniche emerge che "non sono pochi gli europei e non sono
necessariamente i più colti da punto di vista socioeconomico,
che conoscono l'Europa e hanno relazioni, anche tramite i social
media, al di là dei confini nazionali" afferma Recchi. Al di là
delle medie, gli italiani risultano ancora fra i meno
"internazionali" rispetto ad altri cittadini Ue.
Il 73% dei danesi e il 60% dei tedeschi hanno visitato un
altro Paese europeo negli ultimi due anni, quasi il doppio di
spagnoli (42%), italiani (41%) e romeni (35%).
Passare oltre tre mesi all'estero è un'esperienza più comune
per danesi e romeni rispetto a italiani, britannici, spagnoli e
tedeschi. In termini di comunicazione a distanza, gli italiani
sono i meno collegati a livello internazionale via telefono,
e-mail, skype o social media. Il 32% non ha comunicato con
qualcuno che vive in un altro Paese nell'anno precedente
all'intervista, contro il 17% dei romeni e il 20% dei
britannici.
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