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Marcinelle: l'Abruzzo ricorda minatori morti 66 anni fa

Marcinelle: l'Abruzzo ricorda minatori morti 66 anni fa

Cerimonia pubblica a Manoppello dopo due anni di pandemia

PESCARA, 08 agosto 2022, 15:04

Redazione ANSA

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Cerimonia caduti di Marcinelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cerimonia caduti di Marcinelle - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cerimonia caduti di Marcinelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

A 66 anni dall'incendio della miniera di carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle in Belgio, in cui persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani (di questi 60 erano abruzzesi, 23 da Manoppello per questo considerata "Citta' Martire") l'amministrazione comunale di Manoppello ha commemorato le vittime del tragico rogo in contemporanea con la città belga di Charleroi.
    A Manoppello, in occasione della 'Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo', si è tenuta la cerimonia di deposizione della corona d'alloro, in piazza Marcinelle, alla presenza delle autorità e di Line Manouvrier, rappresentante del Bois du Cazier e della comunità di Charleroi. Nella giornata di ieri invece una delegazione del Comune, il sindaco Giorgio De Luca e il presidente del Consiglio Comunale Roberto Cavallo, si è recata in Belgio per una visita ufficiale ai pozzi dove si è consumata la tragedia e al museo realizzato sul sito minerario, incontrando le autorità locali, il direttore del Bois du Cazier, Jean-Louis Delaet, e Urbano Ciacci, minatore di origini italiane che per 27 anni lavorò nella miniera. Contemporaneamente a Manoppello sono cominciate le celebrazioni nel centro studi di Marcinelle dove è stato proiettato il docufilm "Manoppello dopo l'8 agosto", seguito da un confronto-dibattito cui hanno partecipato anche bambini, ragazzi e giovani della città. In serata è stato presentato il libro di Raffaele Bortoliero "Lavoro, carbone e morte".
    "Il Comune di Manoppello torna a testimoniare, dopo due anni di pandemia - spiega De Luca - il suo legame profondo con Marcinelle, che non fu la prima né l'ultima tragedia sul lavoro, ma rappresenta uno dei tasselli più dolorosi del variegato mosaico della migrazione italiana nel mondo e impone una riflessione a tutti i livelli, perché ricordare le vittime del Bois du Cazier significa anche indicare una strada al nostro vivere quotidiano e fare un'analisi critica sulle logiche di sfruttamento e i rischi sul lavoro. Il mio legame con Marcinelle oltrepassa il ruolo di primo cittadino, collocandosi di fatto in una dimensione più intima, la stessa che coinvolge tanti cittadini di Manoppello e che appartiene al nostro vissuto di comunità, anche dopo 66 anni".
   

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