Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dpcm: movida Pescara fa discutere da mesi,due zone a rischio

Dpcm, due zone a rischio

Dpcm: movida Pescara fa discutere da mesi,due zone a rischio

Da maggio polemiche su sindaco per ordinanze orari troppo rigidi

PESCARA, 19 ottobre 2020, 21:07

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono due, a Pescara, le zone della movida che rischiano il coprifuoco con il nuovo Dpcm Conte: quella di piazza Muzii e quella di Pescara Vecchia. La prima, nel pieno centro del capoluogo, è considerata il più importante distretto food and beverage d'Abruzzo, nonché uno dei più noti del centro Sud Italia. Inevitabili, considerata la concentrazione di tanti locali, gli assembramenti, soprattutto nei weekend. In città la questione movida fa discutere da mesi.
    Ai locali era stata imposta, con ordinanza del sindaco, Carlo Masci, la chiusura a mezzanotte, ancor prima del Dpcm del 13 ottobre.
    Nel corso dell'estate, infatti, si sono susseguiti i provvedimenti del primo cittadino finalizzati a disciplinare gli orari di apertura e chiusura delle attività. Se nell'area del centro la chiusura alle 2 è stata consentita solo dall'8 al 23 agosto, le ordinanze stabilivano addirittura orari diversi in base alle zone e alle strade, concedendo mezz'ora in più in altre aree. All'origine dei provvedimenti non solo l'emergenza sanitaria, ma anche l'annosa questione residenti, che da tempo si lamentano dei rumori.
    Tali misure e gli orari "troppo rigidi" hanno mandato su tutte le furie esercenti e associazioni di categoria, che hanno più volte parlato di economie di 'serie A' e di 'serie B' e di un "comparto condannato a morte", criticando, ordinanza dopo ordinanza, le scelte del sindaco. Il primo cittadino, però, oggi, dopo l'ultimo Dpcm, definisce "troppo comodo e troppo facile" trasformare i sindaci "in parafulmine delle proteste, del malcontento e del disagio sociale".
    "I sindaci - afferma Masci - non possono essere i terminali delle inefficienze, delle indecisioni e delle contraddizioni dell'azione di Governo che li grava di responsabilità che competono invece all'Esecutivo. I sindaci devono attenersi alla legge in tutte le sue forme, compresi quindi i Dpcm, le cui lacunosità e la cui nebulosità nell'indeterminatezza non possono essere colmate per iniziativa autonoma".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza