Gli Ordini delle professioni
infermieristiche (Opi) di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo, in
rappresentanza degli oltre 11 mila professionisti infermieri
abruzzesi, garantiscono massima collaborazione alle strategie
che la Regione Abruzzo sta ponendo o porrà in essere relative
all'emergenza Coronavirus COVID-19.
Ieri pomeriggio i rappresentanti dei quattro Ordini -
Giancarlo Cicolini per Chieti, Maria Luisa Ianni per L'Aquila,
Irene Rosini per Pescara e Cristian Pediconi per Teramo - sono
stati ricevuti all'Aquila dai componenti della V Commissione
"Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro" del
Consiglio regionale. Anche alla luce dell'emergenza in atto,
hanno espresso preoccupazione per la carenza di personale
infermieristico nelle strutture sanitarie abruzzesi, con le
immaginabili conseguenze sulla sicurezza delle cure.
Gli Opi provinciali sollecitano immediati interventi della
politica regionale al fine di procedere all'immediata chiusura
dei concorsi in atto, attualmente rallentati per i numerosi
ricorsi; avviare un'immediata valutazione del fabbisogno di
professionisti in collaborazione con gli Opi provinciali;
applicare gli atti aziendali in riferimento all'avvio dei
concorsi per i dirigenti delle professioni sanitarie che, in
alcune Asl, non sono stati mai avviati e in altre ridotti
drasticamente durante questa consiliatura; istituire un tavolo
permanente tra la Regione e gli Opi provinciali per monitorare,
valutare e programmare gli interventi per garantire qualità al
servizio e all'assistenza.
Secondo le rilevazioni del Centro studi della Federazione
nazionale delle professioni infermieristiche, la carenza di
infermieri in Abruzzo è stimabile in 2.069 unità, con un
rapporto di infermieri per medico di 2,2, tra i più bassi in
Italia, al di sotto del rapporto ottimale di 3:1 e delle
indicazioni internazionali. Di questi, 719 mancano sul
territorio (quindi 1.350 nelle strutture di ricovero, basandosi
sia sul rapporto necessario infermieri-medici sia sulla
direttiva europea che ha stabilito i meccanismi di turnazione
del personale sanitario), mentre il fabbisogno di infermieri di
famiglia/comunità in base alla popolazione (ma l'Abruzzo ha una
percentuale di anziani più alta di altre regioni e, quindi, è
verosimile che il fabbisogno reale sia più alto) è di almeno 479
unità.
Secondo l'Ocse la media italiana è di 5,8 infermieri per
mille abitanti, rispetto agli 8,8 per mille della media del
Paesi appartenenti all'Organizzazione. In Abruzzo il rapporto è
ancora più basso, pari a 4,6 infermieri per mille abitanti.
Tra l'altro l'orografia regionale e le caratteristiche
stagionali della presenza di popolazione fanno ritenere
rilevante per l'Abruzzo la presenza degli infermieri di comunità
che si occupano anche di educazione sanitaria e prevenzione.
In prospettiva futura, la cronicità e il progressivo
invecchiamento della popolazione causeranno un inevitabile
aumento dei bisogni assistenziali (area largamente presidiata
dagli infermieri) rispetto a quelli strettamente diagnostici
terapeutici.
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