La neve
abbondante non è, però, la sola possibile emergenza per
Civitella Casanova. Le frane fanno parte della storia del paese.
C'è un detto, in dialetto, che recita 'C'vtella Casanov casche
n'derre e nz'artrov' ovvero "Civitella Casanova cade per terra e
non si ritrova". "Siamo su un costone di roccia - sottolinea il
sindaco - Nel febbraio 2015 dopo la frana abbiamo dovuto
abbattere 34 abitazioni in località Valle del Giardino -
racconta - ma tutti i residenti dell'area, ora interdetta, sono
riusciti in breve tempo prima a trovare un'alternativa con
l'autonoma sistemazione, poi, con fondi regionali, ad acquistare
o costruire in altre zone dentro o poco fuori il paese". A
Civitella Casanova ci sono quattro bar, due negozi di alimentari
e un panificio nella frazione di Vestea; attualmente sono cinque
i cantieri di consolidamento aperti nelle zone soggette a frane.
"Stiamo anche costruendo la scuola media - aggiunge il sindaco -
quella vecchia è stata demolita e i bambini sono ospitati
nell'elementare che è stata adeguata sismicamente, abbiamo due
asili, uno dei quali nella frazione di Vestea". Un bell'esempio
di resilienza nella lotta allo spopolamento delle aree interne.
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