"La risposta del sindaco non si é
fatta aspettare, avrebbe potuto rifletterci un po' prima di
darla, per evitare di far fare alla nostra città una figuraccia
nazionale. Negare la cittadinanza onoraria a una personalità
immensa come Liliana Segre è l'ennesimo insulto, a questa donna
sopravvissuta alla peggiore delle prove, che questa volta però
arriva da un primo cittadino, della maggiore città abruzzese,
medaglia d'oro al valore civile". Così Marinella Sclocco,
consigliera comunale del centrosinistra a Pescara, commenta le
dichiarazioni del sindaco, Carlo Masci, che ha definito
"strumentale" la proposta di Sclocco di conferire la
cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
Sclocco contesta anche il passaggio in cui Masci ha detto
che, per concedere la cittadinanza onoraria alla Segre,
"dovremmo mettere in fila tante persone che hanno subito le
stesse vicende". L'esponente del centrosinistra si chiede "come
si possa parlare di fila, quando la maggior parte di coloro che
sono riusciti a sopravvivere all'inferno dì Auschwitz è
deceduta, senza contare che non mi sembra ci siano tra i
superstiti donne minacciate e addirittura sotto scorta".
Quanto all'assenza di legami con la città, Sclocco afferma
che "la Segre ha un legame universale con Pescara e con ogni
città italiana, vista la sua storia e quello che ha subito".
Infine, la consigliera comunale di minoranza invita Masci "a
dare un segnale di apertura e a tirare fuori il coraggio, come
forse non ha mai fatto fino ad oggi, oltre ad organizzare le
giuste cerimonie di cui si vanta. Sarebbe un segnale capace di
andare oltre la politica e di abbracciare l'umanità intera -
conclude Sclocco - e un gesto di cui si ha un fortissimo
bisogno, qui e altrove".
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