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Uccisa sotto tunnel, rabbia familiari

sorella, medici non dovevano mandarla via

Uccisa sotto tunnel, rabbia familiari

A Pescara chiuse indagini sulla morte di una 33enne

PESCARA, 29 settembre 2018, 13:39

Redazione ANSA

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"Il 30 agosto mia sorella era stata in ospedale e visitata da una dottoressa. Lei era conosciuta perché in cura per problemi psichiatrici, ma nessuno ci ha chiamato. Poi è andata via e qualche ora dopo è stata trovata morta, irriconoscibile sotto una coperta, nel tunnel della stazione. Se l'avessero trattenuta, come avrebbero dovuto fare, o ci avessero chiamato, invece di dimetterla oggi mia sorella probabilmente sarebbe ancora viva". È un grido di rabbia e dolore quello di Isabella Martello, la sorella di Anna, la 33enne ritrovata senza vita sotto il tunnel della stazione di Pescara la notte fra il 30 e 31 agosto del 2017: dopo oltre un anno di indagini si è scoperto che la donna, in un primo momento ritenuta morta per cause naturali, era stata invece violentata e uccisa da un cocktail di farmaci e alcol; per l'accaduto sono indagati due romeni accusati di omicidio volontario, violenza sessuale e abbandono di persona incapace.
   

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