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Omicidio Vasto: difesa, hanno capito il dramma umano

Omicidio Vasto

Omicidio Vasto: difesa, hanno capito il dramma umano

(v. 'Omicidio Vasto: uccise investitore moglie...' delle 14.22)

L'AQUILA, 10 luglio 2018, 15:47

Redazione ANSA

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"Non c'è soddisfazione in una sentenza pur sempre di omicidio, ma siamo felici per la comprensione della Corte che ha capito il dramma psicologico e umano di Di Lello anche rafforzata dalla perizia psichiatrica del giovane". A sostenerlo sono i legali difensori di Fabio Di Lello, Giuliano Milia e Pierpaolo Andreoni, che anche attraverso perizie tecniche hanno chiesto le attenuanti generiche e la minorata difesa per il loro assistito condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per avere ucciso a colpi di pistola Italo d'Elisa, di 21 anni.
    Difesa che ha puntato sulla clemenza della Corte per smontare la tesi della premeditazione e sull'interpretazione della perizia psichiatrica ripercorrendo lo stato d'animo di Di Dello dopo la morte della moglie Roberta Smargiassi investita in sella ad uno scooter da D'Elisa nel luglio 2016. Non è stata accolta la richiesta di conferma della sentenza di primo grado sollecitata dal procuratore generale Pietro Mennini e dalle parti civili, Gianrico Ranaldi e Pompeo Del Re.
    "Non ci può essere soddisfazione - aggiunge Andreoni - quando sono coinvolte a vario titolo tre famiglie. Abbiamo fatto il nostro dovere di avvocati e i processi si fanno in aula e non con gli articoli di giornale. Ora ci stiamo recando in carcere a Lanciano per comunicare personalmente la notizia a Fabio".
    Il procuratore della Repubblica di Vasto (Chieti), Giampiero Di Florio, che aveva istruito il processo in Corte d'Assise di Lanciano (Chieti) e che in primo grado aveva chiesto l'ergastolo per Di Lello, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla sentenza.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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