"Ci auguriamo che
i carabinieri forestali e la magistratura facciano presto
chiarezza sul caso dell'orso morto la notte scorsa durante un
tentativo di cattura nel Parco d'Abruzzo, tra Lecce dei Marsi e
Villavallelonga (L'Aquila)". Lo scrivono in una nota i
responsabili provinciali del Movimento animalista in Abruzzo,
Guido Mammarella (Pescara), Luigi Provvisiero (Teramo), Paola
Stollavagli (Chieti) e Michele Taddei (L'Aquila).
"Ci sono inquietanti somiglianze con l'uccisione dell'orsa
Daniza, in Trentino, nel settembre 2014. Anche in questo caso la
morte dell'animale, uno degli esemplari cosiddetti confidenti,
potrebbe essere stata causata da una dose eccessiva di
anestetico. Resta il fatto - prosegue la nota - che abbiamo
perso un altro orso marsicano, una sottospecie ridotta al limite
dell'estinzione (si stima ce ne siano appena una cinquantina)
dal bracconaggio e dall'antropizzazione del territorio. Non
possono esserci esitazioni nel difendere questo inestimabile
patrimonio di tutti né perdonismi quando si tratta di
individuare precise responsabilità".
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