Dopo i quattro bimbi
respinti alla materna di Sulmona (L'Aquila), emerge un quinto
caso di mancata vaccinazione, questa volta alle elementari, e
quindi non suscettibile di respingimento. Il bambino, come
raccontano i genitori all'ANSA, "alla nascita ha avuto problemi
seri per i quali è stato sottoposto a varie terapie". Prima il
consulto con il pediatra privato a Trieste, dove vivevano, "con
il quale è stato concordato il rinvio per un anno delle
vaccinazioni, con certificato medico". Poi il dialogo con l'
Azienda sanitaria in Abruzzo, dopo il cambio di residenza. "Alla
Asl - dicono i genitori del bimbo - abbiamo posto una serie di
quesiti manifestando perplessità non sulla profilassi vaccinale
in sé, della cui utilità siamo convinti, bensì sulle modalità
concrete di attuazione, in particolare sulle difficoltà che
vengono poste a personalizzare la profilassi, come fare un
vaccino alla volta, poter avere piena contezza delle sostanze
iniettate e fare una visita accurata prima della
somministrazione". Alla Asl i genitori del bimbo hanno mandato
una lunga lettera "che non ha mai avuto risposta", dicono.
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