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Tumori: abruzzesi trascurano prevenzione, il 30% fuma

Tumori

Tumori: abruzzesi trascurano prevenzione, il 30% fuma

(V. 'Tumori: Registro Abruzzo, 7.824 nuovi...' delle 13.45)

PESCARA, 09 febbraio 2018, 14:52

Redazione ANSA

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Se è scientificamente provato che il cancro è la patologia che più risente delle misure di prevenzione, gli abruzzesi sembrano ignorare questi consigli: il 35,8% della popolazione è sedentario, il 34% è in sovrappeso e il 10,9% obeso, il 29,7% fuma, percentuali superiori alla media italiana. I dati sono stati illustrati in occasione della presentazione del quarto Report del Registro Tumori Regione Abruzzo. Fra i fattori che incidono in senso negativo sulle percentuali di sopravvivenza per alcune neoplasie vi è la scarsa adesione ai programmi di screening organizzati (Passi 2013-2016): in Abruzzo solo il 41,5% delle donne ha effettuato la mammografia per la diagnosi precoce del tumore del seno (53,5% Italia), il 39,3% ha eseguito il Pap test per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell'utero (44,6% Italia) e solo il 16,6% dei cittadini ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon retto (36,4% Italia). "I dati contenuti nel libro - spiega il coordinatore Aiom Abruzzo, Donato Natale - permettono di impostare programmi efficaci di prevenzione: si deve fare di più per ridurre l'impatto di questa malattia perché oltre il 40% delle diagnosi è evitabile seguendo uno stile di vita sano: no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta. E' scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione". "Ogni giorno in Abruzzo vengono diagnosticati più di 20 nuovi casi. Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile - aggiunge - è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combattere il cancro. Tutto questo si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi, che nella nostra regione sono più di 58mila".
   

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