"Ho chiesto con una lettera al
Presidente Gentiloni di revocare l'autorizzazione data dal
Governo alla costruzione a Sulmona della mega Centrale Snam di
compressione e spinta, nell'ambito del progetto "Rete
Adriatica", un mega tubo di 687 km che parte dal Salento e
risale l'Italia attraverso l'Appennino Centrale e tutto
l'Abruzzo interno". Così il deputato di Mdp-LeU Gianni Melilla.
"A Sulmona - prosegue Melilla - questa Centrale avrà un
carico di 162 tonnellate annue di monossido di carbonio e ossidi
di azoto con danni certificati per la salute. Ma ciò che
alimenta la più giustificata paura popolare verso questa
Centrale è che essa sorgerà in zona sismica 1, come è tutto
l'Abruzzo montano aquilano dove dovrebbe passare il mega
metanodotto. In caso di terremoto o di incidenti la situazione
sarebbe drammatica".
"Inoltre - sottolinea Melilla - la Centrale sarebbe nel Parco
Nazionale della Majella- Morrone con una evidente contraddizione
con la vocazione di tutela dell'ambiente tipica di una area
protetta nazionale.La scelta del Governo va rivista e va
raccolto il grido di dolore dell'intera comunità Peligna. Ho
chiesto al Presidente di incontrare subito la Regione (che si é
sempre schierata contro questa Centrale e ha proposto un
percorso alternativo rispetto a quello Appenninico per il
metanodotto), i Sindaci della Valle Peligna ( a partire dalla
Sindaca di Sulmona che si è dimessa) e il comitato Peligno per
l'Ambiente. Sulmona e l'Abruzzo hanno la forza e il coraggio per
impedire questa scellerata scelta di malgoverno del territorio".
Lo impediremo come abbiamo già fatto con il progetto petrolifero
Ombrina, al largo della Costa dei Trabocchi in provincia di
Chieti".
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