"La decisione che Il Governo ha di
recente assunto a conclusione della raccolta di pareri positivi
in sede di conferenza dei servizi, in relazione al progetto di
metanodotto SNAM, invocando il preminente interesse strategico
nazionale, non cambia la posizione della Regione Abruzzo, che
per tre anni l'ha manifestata e ribadita in tutti i modi. Da
ultimo con la lettera del Presidente Luciano D'Alfonso al Capo
Dipartimento del Coordinamento amministrativo di Palazzo Chigi
del 24 ottobre scorso". Lo ha reso noto il Coordinatore della
maggioranza in Consiglio regionale, Camillo D'Alessandro.
"La Regione - prosegue nella nota - si opporrà alla
collocazione della centrale di compressione del metanodotto
nell'ubicazione individuata, in un'area ad alto rischio sismico
e di elevato valore ambientale. Siamo pronti a opporci ad un
provvedimento del Consiglio dei Ministri attraverso un ricorso
al Tar del Lazio, che sarà deliberato nella prima Giunta
regionale utile, come annunciato dal Sottosegretario Mario
Mazzocca".
"Riteniamo che - sia per quanto riguarda la centrale di
compressione, sia in relazione al quarto tratto di metanodotto -
vi siano ostacoli legati alle norme vigenti da tempo in materia
di usi civici, che difficilmente possono essere superati.
Pertanto, agiremo con determinazione, fiduciosi delle ragioni
giuridiche a nostro favore, affinché l'opera sia sospesa e non
abbia mai ad avere luogo".
"Siamo al fianco delle popolazioni della Valle Peligna e ci
rivolgiamo a tutte le forze politiche, civiche, associative e
agli amministratori, poiché siamo fiduciosi che, con la forza
della partecipazione civile e con l'unità di tutta la comunità
regionale, evitando strumentalizzazioni elettorali, si possano
far prevalere le ragioni della salvaguardia dell'ambiente e
della messa in sicurezza del territorio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA