(ANSA) -PESCARA, 13 DIC-Esportazioni a passo di lumaca. Lo
rileva un'indagine realizzata per Cna Abruzzo da Aldo Ronci,
secondo cui un incremento tra gennaio e settembre c'è stato
rispetto al 2016, ma contenuto: 6.272 milioni di euro contro
6.131. E mentre la crescita sul 2015 era stata di 600 milioni,
ora si ferma a 141 sul 2016, un 2,3% lontano dalla media
nazionale del 7,3%. Per il presidente di Cna Abruzzo Savino
Saraceni si conferma la debolezza del tessuto produttivo
abruzzese, dipendente dai grandi insediamenti industriali, la
difficoltà delle piccole imprese e la sensazione che le cose non
migliorino. L'export verso Paesi Ue cresce di 25 milioni, appena
0,6%, contro un aumento medio nazionale di 6,4%. Secondo
Saraceni l'agroalimentare potrebbe valorizzare il made in
Abruzzo, ma i numeri sono di scarso rilievo. Le risorse
pubbliche, sostiene, "che si fatica a mettere a disposizione del
sistema produttivo, vanno indirizzate verso il sostegno alle
imprese che restano indietro: se le perdiamo per strada arretra
tutto il sistema".
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