"L'Abruzzo rinasce con la
cultura". Così il consigliere delegato alla Cultura della
Regione Abruzzo, Luciano Monticelli, in merito alla vittoria
della scrittrice abruzzese Donatella di Pietrantonio che con
'L'Arminuta' (Einaudi) si è aggiudicata la 55a edizione del
Premio Campiello. La scrittrice abruzzese ha avuto 133 voti sui
282 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi.
Lo scorso 21 aprile Monticelli aveva presentato il libro in
un incontro alla sede della Regione Abruzzo nell'ambito di un
incontro sull'identità abruzzese.
"È una favola, è la dimostrazione come un piccolo paesino di
montagna possa avere un riconoscimento nazionale", dice
emozionato Monticelli raggiunto telefonicamente.
Donatella Di Pietrantonio, nella vita dentista pediatrica, è
originaria di Arsita (Teramo) e risiede a Penne (Pescara). Il
romanzo, 'L'Arminuta', "la ritornata" (ritorno forzato), diventa
emblema delle caratteristiche e dell'identità degli abruzzesi.
Ambientato negli anni '70, il romanzo vincitore del Campiello
racconta la storia di una giovane abruzzese di 13 anni che da
Pescara, dove viveva con la famiglia piccolo borghese che
l'aveva adottata informalmente, si trova catapultata in un
paesino dell' entroterra, con la sua famiglia di origine, di cui
lei non comprende neanche la lingua. "L'Arminuta vive anche uno
shock linguistico, quello dall'italiano al dialetto che è una
delle componenti più importanti della sua discesa agli inferi",
ha spiegato subito dopo il premio, ieri, la scrittrice.
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