''Con Nicola Troilo perdiamo un
testimone e un protagonista della vicenda straordinaria della
Brigata Maiella e di una famiglia a cui debbono infinita
riconoscenza tutte le italiane e gli italiani che si riconoscono
nei valori della Costituzione repubblicana''. Lo scrivono in una
nota congiunta Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE e
Marco Fars, segretario regionale PRC-SE.
''Rendiamo omaggio al ragazzo non ancora quattordicenne che
fu partigiano nella Brigata fondata dal padre Ettore, una del
più belle figure della nostra storia, segretario di Giacomo
Matteotti, comandante partigiano, prefetto di Milano dopo la
Liberazione destituito da Scelba negli anni in cui l'Italia
democristiana voltava le spalle agli uomini che l'avevano
liberata dal fascismo. Dobbiamo a Nicola Troilo la ricostruzione
della storia della Brigata in un libro prezioso e l'impegno a
tenere viva la memoria, quello che definiva "il dovere di non
dimenticare quel mondo contadino ormai scomparso dal quale sorse
la maggioranza dei patrioti, quel movimento di popolo che nacque
spontaneo dai lutti e dalle rovine causati dalle sciagurate
guerre fasciste".
Acerbo e Fars continuano dicendo che ''Troilo ricordava che
la maggior parte dei patrioti che avevano combattuto non avevano
potuto raccontare la loro storia perche per scarsa
scolarizzazione non ne avevano gli strumenti. E che in
tantissimi dopo la guerra erano dovuti emigrare in tutto il
mondo in cerca di lavoro. Citando Ferruccio Parri ci ricordava
che "l'avversione al fascismo deve essere prima che politica
morale". Una lezione che ognuno di noi deve mantenere viva nella
coerenza e nel rispetto di quei principi di libertà e
solidarietà dei quali Ettore e Nicola Troilo hanno dato
un'altissima testimonianza. Ora e sempre Resistenza''.
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