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Incendi: Dmc Gran Sasso, su montagna manca modello turistico

Incendi

Incendi: Dmc Gran Sasso, su montagna manca modello turistico

L'AQUILA, 07 agosto 2017, 19:52

Redazione ANSA

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"Gli ultimi accadimenti che hanno riguardato Campo Imperatore non ci consentono più di rimanere inerti. La nostra montagna giorno dopo giorno sta accusando colpi sempre più pesanti, non è più tollerabile che in un luogo così pregiato, in cui bisogna coniugare conservazione e sviluppo, si svolgano attività che nulla hanno a che vedere con il modello turistico di grande qualità e sostenibilità che cerchiamo di affermare".
    Così Alfonso D'Alfonso, imprenditore agrituristico e presidente della Dmc Gran Sasso, L'Aquila e Terre Vestine, sull'emergenza incendi in Abruzzo che negli ultimi giorni ha riguardato anche il gran sasso. D'alfonso lancia anche accuse al Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: "Non è più giustificabile avere risposte tipo quelle date dal Parco che si limita ad emanare divieti ed affiggere cartelli", spiega. "Ormai è passato il periodo entusiasmante dei grandi pionieri tipo Giuseppe Rossi e Dario Febo. L'attuale governance del Parco è distante dai problemi del territorio ed insensibile alle tante difficoltà degli operatori locali che pagano un prezzo non più sostenibile alla conservazione della biodiversità. Mentre si prescrive la rimozione delle zolle d'erba manualmente per la realizzazione della nuova funivia (sic!), ci si dimentica di eventi come il motoraduno del 15 luglio rimasto sconosciuto all'ente nonostante le ripetute edizioni".
    "Fermo restando che la Rassegna degli Ovini, ormai patrimonio della nostra cultura territoriale, dovrebbe avere un restyling e diventare anche occasione di sviluppo turistico - aggiunge - vanno comunque ed in ogni caso vietate tutte quelle attività che poco o nulla hanno a che vedere con il nostro territorio, richiamando masse informi e irrispettose che deturpano sistematicamente ed inesorabilmente un ambiente che andrebbe fruito nel massimo rispetto della sacralità dovuta ai nostri monti".
   

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