(ANSA)- BARI, 28 LUG - "Non ho mai riso del terremoto. In quella
telefonata parlavo di altro". Lo ha detto con la voce commossa
l'imprenditore di Altamura Vito Giuseppe Giustino, interrogato a
Bari per rogatoria nell'ambito dell'inchiesta della Procura
dell'Aquila su presunte mazzette in 12 appalti pubblici gestiti
dai Beni Culturali d'Abruzzo,che lo scorso 19 luglio ha portato
all'arresto di 10 persone. Giustino, difeso dagli avvocati
Gaetano Castellaneta e Carlo Teot, si è avvalso della facoltà di
non rispondere, salvo precisare il contenuto di quella
intercettazione telefonica nella quale, secondo l'accusa, rideva
al pensiero di nuovi appalti in seguito al terremoto del centro
Italia, in particolare Amatrice. Giustino è agli arresti
domiciliari per una presunta turbativa d'asta relativa
all'appalto vinto dalla cooperativa l'Internazionale (si è ora
dimesso da presidente del Cda) per i lavori del teatro comunale
dell'Aquila. I difensori chiederanno la revoca della misura
cautelare dopo il deposito di una memoria tecnica.
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