"Da parte della Procura c'è la
massima attenzione perché sulla salute dei cittadini non si
scherza" ha assicurato il Procuratore capo di Teramo Antonio
Guerriero. Riunione operativa, questa mattina in Procura, tra il
pool di magistrati coordinati dal Procuratore capo Antonio
Guerriero e il maggiore del Noe di L'Aquila Antonio Spoletini
per un punto sulla situazione nell'ambito del fascicolo aperto
dopo la dichiarazione di non potabilità, per 32 comuni del
Teramano, dell'acqua proveniente dall'invaso del Gran Sasso.
Un divieto durato appena 12 ore e giunto dopo che l'Agenzia
regionale per la tutela ambientale (Arta) aveva rilevato la non
conformità di odore e sapore nei campioni prelevati l'8 maggio.
I successivi accertamenti, eseguiti sempre dell'Arta anche su
quegli stessi campioni, hanno poi rilevato valori sempre nella
norma. Il fascicolo in realtà riunisce anche quello aperto dopo
lo sversamento registrato a fine estate e con le attività di
indagine concentrate non solo sui singoli episodi ma sull'intero
sistema Gran Sasso. Massimo riserbo sul contenuto della
riunione, nella quale probabilmente è stato fatto il punto anche
sui risultati degli accertamenti disponibili fino ad oggi:
mancano infatti quelli sui campioni dell'8 maggio inviati dalla
Asl di Teramo all'Università di Padova per ulteriori
approfondimenti.
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