"A parlare di Fertility Day è un
Governo della precarietà strutturale, dei licenziamenti in
bianco, dello stralcio delle adozioni gay, delle espulsioni dei
migranti, dei tagli ai centri di violenza. Un Governo che non si
è mai posto l'obiettivo di un'educazione seria in scuole e
università sulla sessualità e la decostruzione degli stereotipi
per un reale ribaltamento dei ruoli socialmente imposti". Questo
il contenuto dei volantini distribuiti da una ventina di giovani
che nel centro di Pescara, tra corso Umberto e piazza della
Rinascita, hanno dato vita al Fertility Fake, l'iniziativa
ideata a livello nazionale per protestare contro la 'giornata
della fertilità' proposta dal ministro Lorenzin. Con un hashtag
avevano già spiegato su Facebook: #siamoinattesa... del welfare
minimo che dia la possibilità di intraprendere il discorso
genitoriale, che le condizioni sanitarie permettano il libero
accesso ai metodi di contraccezione, che la genitorialità non
sia ostacolo alla vita lavorativa o da studenti.
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