La Corte d'Appello dell'Aquila ha
riconosciuto la nullità dei contratti stipulati da Attiva,
l'azienda municipalizzata che si occupa della pulizia e della
raccolta dei rifiuti a Pescara, per l'impiego di Camillo
D'Addario, che ha lavorato con la qualifica di operaio tra il
2010 e il 2014, tramite contratti di somministrazione di lavoro
a tempo determinato di durata mensile, sempre prorogati o
rinnovati per quasi quattro anni di seguito. La Corte d'Appello,
però, non ha riconosciuto la conversione del contratto a tempo
determinato in contratto a tempo indeterminato, stabilita dal
tribunale di Pescara nell'ottobre scorso, ma si è limitata ad
elevare la quota del risarcimento da 2 mensilità e mezzo a 5
mensilità. Era stata la municipalizzata pescarese a ricorrere in
appello contro la decisione del giudice del lavoro. Un passaggio
particolarmente importante, in quanto la sentenza apre un
precedente per le circa 70 cause di lavoro intentate dagli ex
dipendenti di Attiva nei confronti dell'azienda.
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