Striscione a Palazzo di Città per
chiedere verità e giustizia sulla morte di Giulio Regeni.
L'Amministrazione comunale di Pescara raccoglie l'appello della
campagna nazionale di Amnesty International Italia e della
famiglia e dà seguito alla mozione votata in Consiglio comunale
il 25 febbraio scorso, presentata dal consigliere Ivano
Martelli. La città è la seconda in Abruzzo ad aderire all'invito
della sezione Abruzzo e Molise di Amnesty, perché non cali il
silenzio sulle circostanze della morte di Giulio Regeni, il
giovane ricercatore ucciso in Egitto a gennaio.
"Era inevitabile rispondere alla campagna e al legittimo
diritto di notizie da parte della famiglia di Regeni - ha detto
il sindaco Marco Alessandrini - Don Tonino Bello diceva che
'accendere un fiammifero vale infinitamente di più che maledire
l'oscurità'. Quella a cui abbiamo aperto le porte è una piccola
testimonianza di vicinanza alla richiesta di verità e giustizia
dovuta a famiglia, amici e colleghi di Giulio Regeni".
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