Il ministero
dell'Ambiente non può sospendere gli obblighi di prevenzione in
atto sulla discarica di Bussi. Lo spiega la lettera firmata dal
direttore generale per la Salvaguardia del territorio e delle
acque del ministero, Gaia Checcucci, precisando che "la
sospensione, anche solo parziale, del 'capping' - è
giustificabile solo se l'effettiva esecuzione degli interventi
di bonifica è prossima all'avvio: al riguardo le tempistiche
comunicate dal Commissario delegato, note anche al sindaco,
prevedono l'esecuzione dei lavori in 810 giorni (più di due
anni) a far data dall'aggiudicazione della gara, la cui fase di
ultimazione procedurale è prevista entro giugno 2016. Tale
previsione non ci consente di sospendere gli obblighi di
prevenzione in atto".
La direzione del ministero cita poi la nota trasmessa da Arta
Abruzzo, che sottolinea come gli accertamenti eseguiti nel
novembre 2015 nelle aree esterne a monte dello stabilimento
abbiano evidenziato che "le acque di falda sono contaminate
principalmente da solventi clorurati e sporadicamente da boro e
che le criticità maggiori si riscontrano a valle delle due
discariche 2A e 2B".
"Pertanto - si legge nella lettera che cita testualmente la
nota dell'Arta Abruzzo - le attività di messa in sicurezza di
emergenza e ripristino delle matrici ambientali dovranno essere
attivate nel minor tempo possibile". A tale proposito il
ministero precisa che "qualora Solvay, alla luce della richiesta
di sospensione del capping avanzata da Commissario e Comune
nonché del recente parere di Arta Abruzzo, ritenesse di avanzare
una nuova proposta progettuale di misure di prevenzione, sarà
cura di tutti gli Enti e Istituzioni coinvolti nel procedimento
e partecipanti alla Conferenza di Servizi del Sito di interesse
nazionale (Sin) valutarne l'idoneità".
Il ministero chiarisce, inoltre, che sulla paventata
realizzazione di una discarica di servizio per la bonifica delle
aree esterne, già il commissario delegato, nel novembre 2014, ha
superato questa possibilità, trasmettendo un progetto
preliminare di "rimozione di tutti i rifiuti e dell'eventuale
terreno misto a rifiuti presente nei 5,5 ettari di aree esterne,
con il trasporto in discariche autorizzate per lo smaltimento di
tutto il materiale scavato, per un costo di 38 milioni 532 mila
euro".
Infine quanto evidenziato dal ministero in questa lettera,
nonché i contenuti dell'Accordo di Programma alla sua quarta
bozza dall'ottobre 2015, con integrazioni e richieste di
chiarimento anticipate nei mesi scorsi dal ministero, saranno
definite meglio in occasione della Conferenza di servizi,
convocata dal presidente della Regione Abruzzo lunedì prossimo a
Pescara. "Siamo felici che la convocazione sia di iniziativa del
presidente della Regione - precisa Checcucci - perché ciò
prelude all'avvio di un percorso istituzionale coerente con i
contenuti degli Accordi di Programma previsti dalla normativa
sui Siti di Interesse Nazionale (Sin). In questo ambito il
ministero formalizzerà la sua posizione e i suoi impegni con
l'unico scopo della bonifica del sito da realizzare in tempi
celeri e nelle forme corrette, anche accogliendo la spinta
propositiva che dal territorio promana".
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