La Regione Abruzzo, al tavolo
paritetico Ministero-Regioni, "sembra essersi incredibilmente
espressa in favore" del 'Piano di conservazione e gestione del
Lupo in Italia', che introduce la possibilità di derogare al
divieto di uccisione, autorizzando l'abbattimento di circa 60
lupi ogni anno. Lo afferma il Wwf, che chiede alla Regione di
"rivedere la posizione anche alla luce del fatto che oltre 40
anni fa proprio in Abruzzo si sono poste le basi per la tutela
del lupo, uno dei simboli di quella che vorrebbe e dovrebbe
essere la 'regione verde d'Europa'". Ricordando che "nel 1971,
quando il Wwf, insieme al Parco nazionale d'Abruzzo, lanciò
l'Operazione San Francesco, il Lupo era una specie cacciabile,
percepito come 'animale nocivo' da sterminare e vi erano solo
100 esemplari in tutta Italia", l'associazione sottolinea che
"solo grazie al divieto di abbattimento, la popolazione di lupo
oggi è in ripresa dopo che era arrivata sull'orlo
dell'estinzione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA